Crisi nucleare, l’ambasciata d’Italia a Tokio fa il punto della situazione

TOKYO – All’indomani dell’ennesima, forte scossa di terremoto, l’Ambasciata d’Italia a Tokyo ha pubblicato il 22 aprile una nota di aggiornamento sull’emergenza nucleare nel Paese, illustrando in particolare le operazioni in atto all’impianto della centrale di Fukushima.


Le attività, si legge nella nota, si concentrano su due fronti: travaso dell’acqua altamente contaminata rinvenuta nei locali delle turbine del reattore numero 2 verso il contenitore dell’adiacente impianto di trattamento dei residui radioattivi. La quantità di acqua che deve essere trasferita e’ stata stimata in 25.000 tonnellate e viene attualmente trasferita ad un ritmo di circa 480 t/giorno; e iniezione di azoto nel contenitore primario dell’unità 1, mentre la stessa operazione non è ancora iniziata nelle unità 2 e 3.
Hanno così preso avvio le prime azioni indicate nella tabella di marcia presentata dalle autorità giapponesi nei giorni scorsi.


Secondo i dati dell’Ambasciata il livello di radioattività ambientale all’ingresso dell’impianto (“West Gate”) continua a decrescere stabilmente ed ha raggiunto il livello di 25.6 microSv/ora (il 22 aprile). Questo dato indica che al momento continuano a non esserci emissioni significative dall’impianto di Fukushima-I.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MLIT) ha comunicato il sistema di monitoraggio e certificazione sulla possibile contaminazione delle merci che vengono spedite dai porti di Yokohama e Tokyo. Esiste la possibilità di ottenere dei certificati sull’eventuale contaminazione delle merci, attraverso misurazioni sia sul materiale imbarcato sia sulle navi che lasciano questi due porti.


L’ambasciata conferma che il Capo di gabinetto Yukio Edano ha comunicato ieri ai media che il governo ha stabilito l’obbligatorietà della zona di esclusione di 20 km intorno alla centrale di Fukushima, entrata in vigore il 21 aprile. L’ingresso non autorizzato nella zona ora è giuridicamente precluso, fatta eccezione per i residenti che hanno ottenuto un permesso temporaneo per rientrare a raccogliere beni nelle proprie abitazioni. Finora la richiesta di evacuare era non vincolante giuridicamente. Non saranno invece consentite eccezioni all’interno di un raggio di 3 km dalla centrale. Sono previste pene pecuniarie per i trasgressori.
Quanto, infine, alla contaminazione del cibo, continuano le analisi nelle prefetture interessate dall’emergenza nucleare. Non sono stati registrati ulteriori casi di contaminazione del pescato in nessuna della analisi effettuate nei giorni scorsi.