Seminare Cultura in nome dell’Italia

Un sogno fatto realtà nato dalle esperienze di una travagliata infanzia – La possibilità di affermarsi “nel meglio” vantando origini meridionali e la cultura della Magna Grecia
CARACAS.- Forse è perchè non ha mai accettato quel “Cristo” che s’è “fermato a Eboli”… forse, perchè ha sentito nel fondo dell’anima, che Ignazio Silone chiedeva anzi, “sperava”, che qualcuno del nostro amato e colpito Meridione avesse la forza di farlo proseguire quel suo Cristo. E così Pasquale Freda, brillante imprenditore campano residente negli Stati Uniti, ha deciso di aiutare i giovani più meritevoli del suo paese, e ha trasformato in realtà un sogno difficile, tanto quanto lo è la vita nella sua terra, l’Irpinia, una regione ferita e troppo a lungo dimenticata. E così quel Cristo di Silone si è trasformato in giovani pieni di talento, di voglia di andare avanti, di andare oltre e volare verso orizzonti più ampi, più generosi. Freda ha capito che dove si semina cultura, si raccoglie sempre a piene mani. Ha superato l’immobilismo di ciò che appariva inevitabile e ha costruito un ponte sull’oceano fino ad arrivare a Boston. In questa città, culla da sempre del sapere delineato nelle più diverse accezioni, ha visto centinaia di ragazzi di tutte le nazionalità che, attraverso gli studi, l’impegno, sfidano il sogno e cercano di trasformarlo in realtà. Pasquale Freda, ieri emigrante, oggi imprenditore di successo, dopo aver costruito il proprio sogno ha deciso di aiutare altri giovani dando loro la possibilità di una preparazione migliore, unico vero biglietto da visita per un futuro diverso. Pasquale Freda è un signore che guarda lontano, al mondo che verrà, poichè, offrire una opportunità come quella che lui offre ai talenti della propria terra, significa avere fiducia nel futuro, non parlare più di morte… ma di vita.

Una vita che, in onore ai sacrifici dei genitori e della gente della sua terra, lui ha voluto dedicare ai ragazzi aprendo loro orizzonti….facendoli sperare nella bellezza, nell’intelligenza, nel mondo aldilà delle frontiere delle lingue, delle religioni, delle ristrettezze…

Avevamo sperato tanto d’incontrarlo a Boston, lo scorso mese di maggio, quando appunto, uno dei suoi brillanti ragazzi si laureava “summa cun laudae” in ingegneria aerospaziale, massimo orgoglio del suo paese nativo.

Ma sebbene in quei giorni così densi di emozioni per figli e genitori non ci sia stato possibile conoscerlo, la tentazione di scrivere e parlare di lui, sulle pagine del nostro Giornale che tante vite ha accompagnato fuori dai confini della madrepatria, è stata più forte del tempo “prescritto” e, così, sapendo di poterne cogliere le variegate sfumature del complesso modo d’essere e pensare, abbiamo voluto descrivere la magnifica opera che svolge a favore dei giovani del proprio paese: San Nicola di Baronia (Avellino).

Incontriamo Pasquale Freda, attraverso le descrizioni di chi lo conosce bene ed anche da quanto lui stesso ama sottolineare, parlando del proprio appassionante compito.

“Sin dal 1998, ho cercato di creare un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per i giovani laureati di San Nicola di Baronia (Avellino), viste le difficoltà che questi incontrano a causa della carenza di offerte valide nel loro paese.

Molti di questi giovani, infatti, dopo anni di università, scoprono davanti a sé un futuro di precariato e lavoro insoddisfacente. Questa situazione, oggi più che mai, oltre a riempire di frustrazioni i giovani laureati, rappresenta anche un vero e proprio spreco per la società, che non utilizza al meglio i propri talenti, non permette ai migliori di emergere, di crescere e diventare ricchezza per l’intero paese.

“Inizialmente – ha scritto il sig. Freda – mi sono focalizzato nell’offrire una borsa di studio per un Master presso la Boston University, convinto che due ulteriori anni di studi e l’acquisizione di un titolo superiore potessero proiettare un universitario nel mondo del lavoro. Ma, quell’obiettivo non era raggiungibile con un Master di due anni. Una borsa di studio della durata di quattro anni per un corso di laurea di primo livello, sembrava un progetto più completo ed ideale.

“L’idea comportava però, la necessità di raddoppiare il mio contributo per le spese universitarie, e in quel caso i costi andavano oltre i confini delle mie possibilità. Ma, siccome nella vita “non è mai troppa la generosità se l’obiettivo è ben definito”, ho deciso di “rivedere i miei calcoli” e mi sono rimboccate le maniche”.

Lo immaginiamo, Pasquale Freda, così come abbiamo imparato a conoscerlo ed ammirarlo dai racconti di quei giovani che hanno avuto la fortuna d’incontrarlo: la sua forza è motivata da uno slancio assoluto dell’anima…come un “giuramento”..una “promessa” a se stesso e alla memoria di qualcuno a lui immensamente caro. “I nostri giovani possono essere l’Eccellenza della conoscenza nel mondo”.

Ed è con questo obiettivo che nasce la “Pasquale Freda BU Scholarship” per garantire una borsa di studio per gli studenti meritevoli provenienti principalmente da San Nicola Baronia ed estesa anche ad altri giovani dei paesi che compongono la Baronia.

Il primo studente che ha vinto questa borsa di studio: Nicola Ricci, è originario di Vallata.

Una grande soddisfazione per il suo mecenate dal momento che Nicola Ricci è stato il primo del suo corso quando a maggio del 2011, ha ottenuto la laurea “Magna Cum Laude” in ingegneria aerospaziale. Alcuni mesi prima, Nicola aveva già completato la domanda di ammissione a due programmi Master presso la Stanford University ed il Massachusetts Institute of Technology. Viene accettato in entrambi i prestigiosi atenei e sceglie l’MIT in cui gli viene anche offerto un incarico da ricercatore presso il laboratorio “SEARI” (Systems Engineering Advancement Research Initiative) che prevede non soltanto il pagamento di una borsa di studio per i due anni del Master ma anche uno stipendio mensile. Nicola, comincia a seguire i corsi nel dipartimento di Aeronautica ed Astronautica nel settembre 2011. Prevede di finire il Master nel 2013. Risiede attualmente a Cambridge, poco distante dal MIT.

È questo solo un piccolo ma importantissimo accenno a quanto Pasquale Freda ha fatto, sta facendo e farà…

Nelle nostre giornate del maggio 2011 trascorse a Boston, avremmo voluto incontrarlo, in questa città intensamente intellettuale, piena di aiole fiorite, di giovani e, condividerne le più belle emozioni, ascoltarlo raccontare del proprio paese, della sua infanzia, di quel qualcosa che deve averlo colpito nel profondo dell’anima tanto da fargli affermare:”Dedico questa borsa di studio ai miei genitori che tanto mi hanno dato e tanto non hanno potuto darmi.

A mio padre: al quale un branco di lupi ha portato via i suoi anni più belli. Impuniti…ma non proprio. Omertà imposta…ma non è valsa. Questa però è un’altra storia. Una storia che non può rimanere ancora al buio…Sarebbe assurdo…

A mia madre, che tanto ha subito, resto eternamente grato per avermi protetto con il silenzio. Da lei ho imparato la generosità ed il senso d’altruismo che mi hanno spinto a questa iniziativa. Poco più che fanciullo, ho lasciato il paese di san Nicola, senza rammarichi. Ero consapevole di trovare altro oltre i confini e le abitudini del paese.

Poco più che ragazzo sono approdato negli Stati Uniti, un Paese che non solo mi ha adottato, ma che mi ha anche insegnato ad adattarmi alla sua cultura.

La vita non è quello che ti capita…ma quello che riesci a fare con ciò che ti capita.

La vita da immigrato può essere dura, ma è la propria capacità ad adattarsi alla cultura del luogo che trasformano l’individuo, aprendo una visione più ampia e creando nuovi obiettivi e nuovi traguardi da raggiungere. Una vera metamorfosi. L’America mi ha permesso di emergere, con meritocrazia, di gratificarmi con valori. Per tutto ciò, in segno di gratitudine, ho creato e finanziato questa Borsa di Studio i cui benefici “durano una vita e si estendono sulle prossime generazioni”.

Questa è tra le più belle, vere ed orgogliose testimonianze dell’Italia fuori dall’Italia.

Anna Maria Tiziano