Patentino e partita Iva, arrivano le sex worker

ROMA. – Patentino professionale, partita iva per pagare le tasse, controlli psico-fisici e la possibilità di prostituirsi in appartamenti o nelle zone speciali stabilite dalle amministrazioni comunali. E’ la rivoluzione che promette l’ultimo disegno di legge presentato in Parlamento per regolamentare la prostituzione. Prima firmataria è la senatrice del Pd Maria Spilabotte che ha raccolto le adesioni dei colleghi di partito Valeria Fedeli, Rosa Maria Di Giorgi, Monica Cirinnà, Sergio Lo Giudice e, a sorpresa, quella della senatrice di Fi Alessandra Mussolini. Il provvedimento è composto da sette articoli. Due i punti più delicati: la “non punibilità di chi utilizza una privata dimora per prostituirsi, anche ospitando persone dedite alla medesima attività” (“ma non vogliamo le case chiuse”, sottolineano i firmatari); e la deroga ai Comuni per individuare zone di tolleranza per “l’esercizio” della professione (“Non saranno quartieri a luci rosse”, rimarcano ancora i firmatari). L’importante è comunicare presso la Camera di Commercio “l’intenzione di esercitare la professione”, aver l’immancabile “certificato di sana e robusta costituzione” corredato da uno di “idoneità psicologica”. Non da ultimo, c’è il pagamento “di 6000 euro per l’esercizio full-time e 3000 per quello part-time, specificando tre giorni della settimana durante i quali si esercita”. Anche le mansioni professionali vengono definite: “L’attività di prostituzione – si legge – consiste nel mettere a disposizione di terze persone e a fine di lucro il proprio corpo per il compimento di atti sessuali”. Netta l’opposizione del senatore di Ncd Carlo Giovanardi che bolla la proposta come “retrograda”: “Va contro la risoluzione dello scorso mese del Parlamento Europeo che ha giudicato disastrosi gli esperimenti di liberalizzazione di Germania e Olanda – spiega – Il Parlamento ha invitato tutti a prendere esempio dalla Svezia e dalla Francia dove anche il solo andare con le prostitute è reato. Con questo progetto, oltre alle povere ragazze costrette ad esercitare in strada, avremmo anche quelle sfruttate dalle mafie nelle case. E’ una follia”. Di diverso avviso, ovviamente, la Spilabotte: “Lo spirito – afferma – è riconoscere i diritti di chi vuole prostituirsi, i sex worker, e limitare i danni della tratta di prostitute”. Il fenomeno della prostituzione – viene sottolineato – coinvolge 60mila persone e nove milioni di italiani. Tra gli ospiti di una insolitamente affollata conferenza stampa al Senato c’è anche Efe Bal, transessuale turca che ha ricevuto una cartella da Equitalia da mezzo milione di euro in quanto non ha mai dichiarato il suo reddito. Per questo chiede il riconoscimento fiscale della attività di prostituzione. Stranita ed emozionata per la sua presenza “in questo palazzo istituzionale”, Efe ha detto di voler “fare una guerra per aiutare il Paese”: “Renzi – ha detto – faccia una riforma anche per queste 40-50 mila persone che fanno un lavoro, per molti schifoso, ma che si alzano ogni giorno per lavorare”. “Questo è un lavoro. E con tutta la crisi che c’e’, la disoccupazione…”, aggiunge. Netta la bocciatura del ddl anche da parte della Lega Nord ma per motivi opposti a quelli di Giovanardi. Il Carroccio, non solo in questa legislatura, ha presentato numerosi ddl per l’abolizione della legge Merlin che chiudeva le case di tolleranza. “Il Pd ha fatto chiacchiere da strada e da lampione – spiega il senatore Massimo Bitonci – Se invece vogliamo i fatti, allora c’è il nostro referendum per legalizzare la prostituzione e abolire la legge Merlin”.  (Teodoro Fulgione/ANSA)

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