Nigeria: Boko Haram all’attacco, 100 ragazze rapite

ROMA. – Sono piombati a tarda sera nell’ostello della scuola, le hanno minacciate con le armi e le hanno costrette a salire sui loro veicoli. Sono state rapite così, nel nord est della Nigeria, almeno cento studentesse. Gli uomini del commando sono quasi certamente fondamentalisti di Boko Haram che, dopo l’attentato ad Abuja che ha provocato più di 70 morti, assestano un altro colpo al governo del presidente Goodluck Jonathan, incapace di difendere nigeriani e islamici moderati dalla furia dei jihadisti. Nella città di Chibok, stato di Borno, dove è avvenuto l’attacco, erano dispiegati gruppi di militari che, dopo aver tentato di rispondere al fuoco degli attaccanti, sono stati sopraffatti. Due di essi sono stati uccisi e 170 case sono state bruciate in una ennesima prova di forza che stavolta non si è trasformata in un massacro, ma che ha voluto dare un altro chiaro segnale. Le ragazze sequestrate avrebbero dovuto sostenere in settimana gli esami annuali per il diploma Waec, comune ai Paesi anglofoni. E che Boko Haram – il cui nome significa in lingua haussa ‘l’educazione occidentale è peccato’ – detesta, insieme a tutto quello che non è sharia e simili e che vorrebbe imporre almeno al nord est del Paese. Già altre volte i fondamentalisti avevano preso di mira istituzioni scolastiche, in particolare femminili. In un primo momento, molti degli abitanti della città avevano parlato di duecento ragazze rapite, ma molte sono riuscite a sfuggire ai rapitori. Secondo le loro testimonianze, gli aggressori hanno chiesto dove fossero i magazzini della scuola e hanno rubato scorte di cibo che poi hanno stipato, assieme alle ragazze, sui camion. Nessuna informazione e nessuna traccia del luogo in cui potrebbero essere state portate, in un territorio che di fatto è sotto il controllo di Boko Haram. Le forze dell’ordine, secondo testimoni e una fonte della sicurezza, hanno seguito “le tracce di un camion” sul quale sono state caricate le studentesse e hanno ritrovato il veicolo “fuori uso nella boscaglia”. “Ora – ha aggiunto – cercheremo di localizzare le ragazze rapite”. Ma i jihadisti non fanno sconti e la loro sorte potrebbe essere a rischio. Solo quest’anno le vittime di attacchi e stragi sono state 1.500. Almeno 300.000 persone sono fuggite dagli stati del nord est.