La Camera ricorda Almirante. Napolitano, ebbe senso dello Stato

ROMA. – La Camera dei deputati fu il terreno principale dell’azione politica di Giorgio Almirante, storico leader del MSI e della destra post-fascista. E la Camera oggi lo ricorda, a 25 anni dalla sua morte. La cerimonia, alla quale non partecipa la presidente Boldrini, ha il suggello di Giorgio Napolitano, che in un suo messaggio al convegno organizzato dalla Fondazione Almirante, tesse le lodi del vecchio avversario politico. “Giorgio Almirante – scrive Napolitano – è stato espressione di una generazione di leader di partito che, pur da posizioni ideologiche profondamente diverse, hanno saputo confrontarsi mantenendo reciproco rispetto, a dimostrazione di un superiore senso dello Stato che ancora oggi rappresenta un esempio”. Un immediato apprezzamento delle parole di Napolitano arriva dall’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che all’epoca della leadership di Almirante guidava l’organizzazione giovanile del movimento sociale, il Fronte della Gioventù. Gli ex An attaccano invece la presidente della Camera per la decisione di non prendere parte al convegno. “Un’assenza gravissima”, secondo la presidente di FdI-An, Giorgia Meloni. Stessa posizione di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, che ha definito la Boldrini come “non degna di portare il saluto al convegno”. Il tema del “primo evento a livello nazionale in ricordo di Almirante”, così come definito da Giuliana de’ Medici, figlia di Donna Assunta Almirante, doveva essere quello delle riforme istituzionali. Ma di riforme si è parlato ben poco, se non per qualche accenno all’idea del presidenzialismo, “uno dei suoi cavalli di battaglia”. L’evento è stato centrato principalmente sul ricordo del leader del MSI da parte di suoi amici, seguaci e collaboratori storici, alla presenza di molti ex “almirantiani”, politici e non, come Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni, Nino Benvenuti e Giorgio Albertazzi. Si è ricordato in particolare l’attività politica di Almirante a Montecitorio, così come a Strasburgo. Magliaro, suo capo ufficio stampa dell’epoca, ha rivelato gli incontri del venerdì pomeriggio, “sul divanetto del quarto piano, davanti la commissione Lavoro, di Montecitorio”, con Enrico Berlinguer. Magliaro ha anche ricordato la presenza del leader missino alla camera ardente di Berlinguer e quella di Pajetta e Nilde Iotti ai funerali di Almirante. Episodi che dimostrerebbero, secondo Magliaro, “il grande rispetto reciproco” dell’epoca e come il fatto che ci fossero “grandi bandiere politiche portava a rispettarsi”.

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