Tour: Nibali c’è anche sui Pirenei, “lo squalo” non molla

ROMA. – Meno una. Vincenzo Nibali supera senza grossi affanni la prima delle tre prove pirenaiche che decideranno il Tour de France e uno degli ultimi ostacoli per arrivare in maglia gialla agli Champs-Élysées. Cinque le scalate lungo i 237,5 km che da Carcassonne hanno condotto la carovana a Bagnères de Luchon nella tappa piu’ lunga del Tour, in cui la maglia gialla ha controllato gli avversari senza mai dare l’impressione di essere in difficolta’. Alla fine a cedere il passo, tra gli uomini di classifica, sono stati il francese Bardet e lo statunitense Van Garderen arrivati staccati. Mentre Valverde, Pinot e Peraud sono rimasti incollati al siciliano ma senza rosicchiare secondi. La tappa, con ventuno uomini in fuga sin dalle prime battute, e il gruppo della maglia gialla con tutti i migliori staccato a fare corsa a se’, se l’e’ aggiudicata l’australiano Michael Rogers, gia’ protagonista al Giro d’Italia dove ha portato a casa due tappe, la Collecchio-Savona, centrando la fuga giusta a 20 km dal traguardo, e quella con arrivo sul ‘Mostro’ Zoncolan. Rogers e gli altri (il polacco Kwiatkowski 16/o con uno svantaggio di 19’24” il migliore in classifica), sono stati capaci di accumulare fino a oltre 12′ di vantaggio sulla maglia gialla. L’allungo decisivo dell’australiano dopo aver scollinato il Port de Bales. E’ un anno d’oro per Rogers: il tre volte campione del mondo a cronometro sul finire dello scorso anno era stato squalificato dopo essere risultato positivo al clenbuterolo. Un verdetto contro il quale Rogers ha fatto ricorso vedendo la squalifica annullata alla vigilia del Giro, e dopo aver dimostrato che la sostanza proibita era presente nel cibo mangiato in Cina dove e’ comunemente utilizzata negli allevamenti di bestiame. Stanco ma soddisfatto, Vincenzo Nibali ricorre all’ironia: ”Una bella giornatina – dice all’arrivo – con una tappa lunga, difficile da controllare, con tanti tentativi di fuga nella prima parte: non e’ stato facile per la squadra controllarla”. ”Nel finale – sottolinea – la Movistar ha fatto l’andatura forte. Credo che l’intenzione di Valverde fosse quella di guadagnare secondi e c’era anche anche Pinot in grande condizione”. Qualcuno gli fa notare di essere rimasto senza squadra negli ultimi 25 chilometri, ma Nibali non e’ d’accordo: ”La squadra sta lavorando tanto. Oggi non era facile, nel finale il ritmo era molto alto. Fugslang non sta bene, e’ spelacchiato per quante escoriazioni ha sul corpo”. Domani lo attende un’altra tappa difficile, probabilmente decisiva assieme a quella di giovedi’: ”E’ molto importante – osserva – con salite impegnative. Penso che sara’ una corsa intensa”.

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