Brasile: Marina Silva ora è la favorita nei sondaggi

RIO DE JANEIRO. – Assomiglia sempre più a uno tsunami l’entrata in scena di Marina Silva nella corsa elettorale brasiliana: l’ultimo sondaggio di Datafolha rivela che la sfidante ha per la prima volta raggiunto Dilma Rousseff nelle intenzioni di voto per le presidenziali del 5 ottobre. Entrambe hanno infatti ottenuto tra gli intervistati il 34% delle preferenze. Ma, in caso di secondo turno, la Silva uscirebbe vincente dalle urne con dieci punti percentuali di vantaggio sulla Rousseff (50% a 40%). Prosegue dunque l’irresistibile ascesa nei sondaggi della popolare leader ambientalista, candidata per caso al posto del socialista Eduardo Campos, morto il 13 agosto in un incidente aereo. Nello strettissimo giro di undici giorni, da quando è stato ufficialmente lanciato il suo nome, Marina è passata dal 21% al 34% dei consensi, con un balzo di 13 punti percentuali. Allarmati dall’impressionate performance della rivale, tanto la Rousseff – candidata a un secondo mandato per il Partido dos trabalhadores di Lula (Pt, di sinistra) – quanto Aecio Neves, candidato del Partito social-democratico (Psdb, moderato), stanno rivedendo in fretta e furia la strategia delle rispettive campagne elettorali. Per cercare di smontare “l’effetto Marina”, l’attuale capo di Stato in recenti dibattiti ha sottolineato che una nazione non si governa “solo con i discorsi” e che è necessario “prendere decisioni difficili, saper amministrare, risolvere i gravi problemi del Paese”. Da parte sua, Neves ha criticato la tesi della “nuova politica” rappresentata dalla Silva, sostenendo che la crisi economica che attanaglia il colosso sudamericano (proprio ieri nuovi dati negativi del Pil hanno aperto un quadro di recessione tecnica) non si supera con “nuove avventure o improvvisazioni”. Sorpresa dal repentino risultato, anche l’equipe di Marina sta intanto elaborando in maniera più dettagliata il programma di governo. Tra le proposte figurano l’ampliamento delle fonti di energia alternative a scapito dello sfruttamento del petrolio, l’abolizione del secondo mandato per la presidenza della Repubblica, il riconoscimento del diritto di adozione per le coppie omosessuali, il rafforzamento delle politiche sociali come il ‘bolsa familia’ (l’assegno mensile concesso alle famiglie più povere) e l’attribuzione del 10% del Pil all’educazione. (di Leonardo Cioni/ANSA)

RIO DE JANEIRO. – Assomiglia sempre più a uno tsunami l’entrata in scena di Marina Silva nella corsa elettorale brasiliana: l’ultimo sondaggio di Datafolha rivela che la sfidante ha per la prima volta raggiunto Dilma Rousseff nelle intenzioni di voto per le presidenziali del 5 ottobre. Entrambe hanno infatti ottenuto tra gli intervistati il 34% delle preferenze. Ma, in caso di secondo turno, la Silva uscirebbe vincente dalle urne con dieci punti percentuali di vantaggio sulla Rousseff (50% a 40%). Prosegue dunque l’irresistibile ascesa nei sondaggi della popolare leader ambientalista, candidata per caso al posto del socialista Eduardo Campos, morto il 13 agosto in un incidente aereo. Nello strettissimo giro di undici giorni, da quando è stato ufficialmente lanciato il suo nome, Marina è passata dal 21% al 34% dei consensi, con un balzo di 13 punti percentuali. Allarmati dall’impressionate performance della rivale, tanto la Rousseff – candidata a un secondo mandato per il Partido dos trabalhadores di Lula (Pt, di sinistra) – quanto Aecio Neves, candidato del Partito social-democratico (Psdb, moderato), stanno rivedendo in fretta e furia la strategia delle rispettive campagne elettorali. Per cercare di smontare “l’effetto Marina”, l’attuale capo di Stato in recenti dibattiti ha sottolineato che una nazione non si governa “solo con i discorsi” e che è necessario “prendere decisioni difficili, saper amministrare, risolvere i gravi problemi del Paese”. Da parte sua, Neves ha criticato la tesi della “nuova politica” rappresentata dalla Silva, sostenendo che la crisi economica che attanaglia il colosso sudamericano (proprio ieri nuovi dati negativi del Pil hanno aperto un quadro di recessione tecnica) non si supera con “nuove avventure o improvvisazioni”. Sorpresa dal repentino risultato, anche l’equipe di Marina sta intanto elaborando in maniera più dettagliata il programma di governo. Tra le proposte figurano l’ampliamento delle fonti di energia alternative a scapito dello sfruttamento del petrolio, l’abolizione del secondo mandato per la presidenza della Repubblica, il riconoscimento del diritto di adozione per le coppie omosessuali, il rafforzamento delle politiche sociali come il ‘bolsa familia’ (l’assegno mensile concesso alle famiglie più povere) e l’attribuzione del 10% del Pil all’educazione. (di Leonardo Cioni/ANSA)

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