Wall Street trema, nuova offensiva di Obama contro le banche

NEW YORK. – Wall Street trema. L’amministrazione Obama è pronta a lanciare una nuova offensiva contro le grandi banche, americane e non. Stavolta non per i disastri provocati dalla crisi dei mutui subprime, ma per le manipolazioni sul mercato dei cambi. Tutto nasce da mesi e mesi di indagini del Dipartimento di giustizia, che nel tentativo di fare chiarezza sulle responsabilità dei grandi istituti finanziari ha da tempo aperto un filone di inchiesta che riguarda il mercato piu’ vasto e meno regolamentato del sistema finanziario, sulla scia dello scandalo del Libor che ha già portato in Europa a sanzioni per almeno 1,7 miliardi di euro. Ora è giunto il momento di tirare le somme negli Usa, dopo le maxi multe comminate alle banche per il terremoto dei mutui ipotecari. Nel mirino – scrive il New York Times – ci sono gruppi come Deutsche Bank, Citigroup, JpMorgan, Barclays e Ubs. Molte grandi banche, in pratica, si sarebbero messe d’accordo negli ultimi anni per alterare i prezzi delle valute estere e per falsare il livello dei tassi interbancari. Entro la fine del 2014 – scrive ancora il Nyt citando fonti vicine al dossier – è attesa l’incriminazione contro la prima delle banche coinvolte. E le previsioni degli esperti parlano di parecchi istituti che alla fine si dichiareranno colpevoli per patteggiare e limitare i danni. Non solo. Stavolta molti dei trader e dei manager coinvolti saranno chiamati dall’amministrazione statunitense a rispondere penalmente delle loro responsabilità, inchiodati – spiegano alcuni legali informati dei fatti – da decine e decine di ‘instant messages’ che verranno utilizzati come prove dell’avvenuta manipolazione. Messaggi, chat, sms che hanno permesso ai protagonisti della vicenda di tenersi in contatto in tempo reale da una parte all’altra del mondo, consentendo loro di agire tempestivamente e in maniera fraudolenta. I media Usa parlano dell’ultimo atto di Eric Holder, ministro della giustizia dimissionario, da sempre accusato di non essere mai andato fino in fondo nelle sue inchieste, evitando di incriminare penalmente i vertici dei grandi gruppi di Wall Street e limitandosi a patteggiare con loro sanzioni piu’ o meno pesanti. E la notizia della nuova offensiva giudiziaria arriva a poche ore dal monito che il presidente americano ha rivolto ai responsabili delle autorità di vigilanza dei mercati finanziari, ricevuti alla Casa Bianca. Tra loro la presidente della Fed, Janet Yellen, e quella della Sec, May Joe White. “Bisogna andare avanti senza indugi con la riforma di Wall Street”, ha detto Obama. Perché, nonostante i passi in avanti compiuti per rafforzare il sistema finanziario, a sei anni dallo scoppio della più grave crisi finanziaria del dopoguerra resta ancora molto da fare. E’ un imperativo, dunque, completare l’attuazione delle nuove regole, assicurando adeguati requisiti di capitale per le grandi banche e individuando ulteriori misure per evitare la presa di eccessivi rischi da parte dei manager dei principali istituti finanziari. E rafforzando la rete di protezione dei consumatori che mai più, per Obama, dovranno essere colpiti da una crisi così grave come quella degli ultimi anni. Ma senza nuovi fondi – hanno replicato Yellen e colleghi – sarà sempre più difficile per le authority portare avanti la propria missione. (di Ugo Caltagirone/ANSA)

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