Dicembre di fuoco per le Camere tra Manovra e riforme

Jobs Act: voto alla Camera

ROMA.- Dicembre di fuoco in vista per le Aule di Camera e Senato. Il prossimo mese sarà contraddistinto a Montecitorio ed a palazzo Madama da una vera e propria corsa dei lavori parlamentari fino al Natale: un tour de force che potrebbe protrarsi, per il via libera definitivo alla legge di stabilità, anche tra Natale e Capodanno. Il walzer si apre alla Camera con la Manovra. Il Pd punta a chiuderne l’esame, dopo tre voti di fiducia, entro domenica. L’obiettivo della maggioranza è di fare arrivare il testo al Senato il prima possibile, in modo da scongiurare il ritorno alla Camera della Manovra, per la sua terza ed ultima lettura, tra Natale e Capodanno: ove ciò accadesse non sarebbe cosa facile far tornare i deputati di maggioranza a Roma in quelle giornate di festa. Obiettivo che potrebbe essere però vanificato da un probabile ostruzionismo del M5S, che minaccia battaglia. Dopo la Manovra, mentre in Senato dal 2 dicembre avrà inizio in Aula l’esame del Jobs act e la proposta di legge sul rientro dei capitali dall’estero e in commissione verrà esaminata la Manovra, la prossima settimana sarà dedicata a Montecitorio all’esame di provvedimenti rimasti all’ordine del giorno da novembre: dalla relazione della commissione Antimafia alle modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali, passando per alcune mozioni, con il 3 dicembre Matteo Renzi in Aula per il suo primo question time da presidente del Consiglio. Sarà “calda” anche la seconda settimana di dicembre: a Montecitorio c’è parecchia carne al fuoco, a partire dalla legge sul conflitto di interessi. Nella terza settimana, quindi alla Camera si discuteranno le riforme costituzionali già approvate dal Senato prima della pausa estiva e per le quali la presidente Laura Boldrini ha annunciato un dibattito ampio, anche in considerazione dell’atteggiamento non ostruzionistico dimostrato dalle opposizioni, che hanno presentato solo una frazione degli emendamenti che il Senato esaminò con il “canguro”. A quel punto, ogni giorno è buono per il ritorno alla Camera della legge di stabilità, il cui testo approvato dal Senato sarà sicuramente blindato con la fiducia dal governo. Con un’ultima incognita: quella di una riunione del Parlamento in seduta comune per eleggere il giudice mancante della Corte Costituzionale. (di Francesco Bongarrà/ANSA)