La Lazio umilia il Milan, Inzaghi è incubo senza fine

Soccer: Serie A; Lazio-Milan
ROMA. – I fischi si sentono ancora, la contestazione arriva anche lontano da San Siro, la follia di Mexes e l’ennesima sconfitta-umiliazione rischia di costare davvero cara a Filippo Inzaghi. Il Milan contro la Lazio è anche peggio di quello visto con l’Atalanta una settimana fa: senza gioco e senza idee, con il francese che perde le staffe e prova a strangolare Mauri nel finale, si illude per un gol fortuito in avvio e poi subisce la squadra di Pioli che trascinata da un Klose senza età si prende la gara, gli applausi e i tre punti che la rimettono in marcia dopo il passo falso con il Napoli. Il 3-1 con gol del tedesco e doppietta di Parolo è il risultato giusto di una gara a senso unico, in cui il Milan si era illuso per il gol in avvio di Menez. Occasione unica per la squadra rossonera a cui il presidente Berlusconi aveva rinnovato la fiducia: non sarà certo facile farlo ancora. E martedì si replica a Milano per la Coppa Italia, chissà se con Inzaghi ancora in panchina. La Lazio con la maglia vintage con l’aquila stampata in mezzo e la festa ricordando gli anni ’80 è di gran lunga superiore e se chiude il primo tempo sotto di un gol è solo perché davanti alla porta non è riuscita a concretizzare. Pioli rischia De Vrij e Biglia, arrivati malconci alla sfida con i rossoneri: ma il tecnico laziale dopo il provino che ha preceduto di qualche ora il fischio d’inizio ha deciso di schierarli dal primo minuto. E esordio in campionato da titolare per Cataldi, ventenne romano del vivaio biancoceleste. E’ titolare pure Klose, che si era visto poche volte in avvio di partita quest’anno. Qualche sorpresa anche nella formazione del Milan: Inzaghi lascia in panchina Cerci e nel tridente d’attacco gli preferisce El Sharaawy con Bonaventura e Menez. In panchina i due neo acquisti, Mauricio per la Lazio e Suso per i rossoneri. Appena tre minuti e i biancocelesti reclamano il rigore: Radu finisce a terra per un contatto con Bonaventura, ma Mazzoleni lascia andare. Non i giocatori: gli animi si accendono, Radu protesta, Alex spintona Candreva e entrambi rimediano il cartellino giallo. Al 4′ l’azione che porta in vantaggio il Milan: Basta perde palla e Menez da solo davanti a Marchetti segna l’1-0. Ma è l’unico nota di marca rossonera, e anche fortuita. Poi è solo Lazio, che però fa molto ma non segna: almeno quattro le occasioni, la prima al 14′ con Mauri che arriva di pochissimo in ritardo su un bel cross di Candreva. Quattro minuti più tardi, complice una svista di Mexes, è Klose a confezionare l’azione ma a tu per tu con il portiere non riesce ad andare a segno. Al 20′ un splendida triangolazione tra Klose e Candreva con il tedesco che di testa manda fuori di un soffio. E al 28′ il campione del mondo della Germania restituisce il favore servendo una palla d’oro a Candreva: ma Diego Lopez manda in angolo. Il Milan assiste al mach difendendo l’1-0: fioccano le ammonizioni. La squadra di Pioli ci prova in tutti i modi a recuperare lo svantaggio: al 43′ un altro rigore reclamato e non concesso alla Lazio dall’arbitro non in serata di grazia. Mexes trattiene per la maglia Mauri che va a terra. Ma per Mazzoleni è tutto ok. Nella ripresa bastano quattro minuti per ribaltare il risultato: ci pensa Parolo che al 2′ sfrutta al meglio un cross al centro del solito Klose. Piatto al volo e il Milan comincia a tremare. Al 6′ Montolivo sbaglia un retropassaggio, Mexes fa il resto e il tedesco davanti a Lopez non sbaglia. Il Milan, che già non si era visto per tutta la gara, subisce l’1-2 e ne esce annichilito. Entra Cerci al posto di Bonaventura costretto a chiedere il cambio per un problema alla spalla. Ma non cambia molto. Pioli fa entrare anche Mauricio, all’esordio con la maglia biancoceleste, al posto dell’affaticato De Vrij. Al 36′ Parolo si va a prendere il gol della doppietta. Milan a nervi tesi: Mexes perde il controllo dopo aver preso un calcio da Mauri, si avventa sul laziale in due tempi. Lo ferma Muntari, poi prende al collo Mauri, prova a strangolarlo e si prende il rosso diretto. Ennesimo show negativo del difensore francese che rischia un lungo stop. Lo specchio di un Milan collezionista di brutte figure. La faccia triste di Galliani è un incubo per Inzaghi, senza fine. (di Alessandra Rotili/ANSA)