E’ made in Italy il trionfo dell’Australia del calcio

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ROMA. – I Bolelli e Fognini del calcio si chiamano Massimo Luongo e James Troisi. Mentre due italiani conquistano l’Australia del tennis, due paisà che vestono la maglia gialloverde danno ai Socceroos, la nazionale australiana di calcio, il primo trofeo importante della sua storia, quella Coppa d’Asia giocata e vinta nel rispetto del pronostico, visto anche il vantaggio di giocare in casa. Luongo ha segnato la prima rete della finale, poi dopo il pareggio della Corea del Sud al 91′ l’Australia ha trovato il gol del vantaggio con lo juventino Troisi, 26anni e maglia numero 14. Gioca esterno offensivo, preferibilmente a sinistra, ha talento nei piedi e sogna di convincere Marotta e Paratici e quindi di atterrare nella Torino bianconera. La Juve lo ha preso a parametro zero nell’estate 2012 (veniva dal campionato turco), girandolo prima all’Atalanta (che lo ha fatto debuttare in serie A contro la Lazio) e poi in Belgio al Zulte Waregem. In lui ha sempre creduto il ct Postecoglou, arrivato sulla panchina dell’Australia poco prima dei Mondiali brasiliani, che lo ha confermato nonostante il proposito di rinnovare largamente i ranghi della nazionale, di cui James fa parte dal 2008. E ora il ‘Sydney Morning Herald’ scrive che Troisi “ha guadagnato un posto nel pantheon dello sport australiano per aver assicurato alla nazione il più importante trofeo calcistico della sua storia”. Si può aggiungere che forse dovrebbe dividere il merito con Toni Juric che si è ‘bevuto’ due avversari prima di servirgli l’assist decisivo, comunque Troisi è l’eroe del giorno. Come quando, nel dicembre scorso, segnò un gol in campionato al Bruges facendo un ‘cucchiaio’ quasi dalla linea del centrocampo. Anche allora tutti i giornali australiani scrissero di lui, con tanto di paragone con Totti.