Da Facchetti a Glik, i difensori col vizio del gol

facchetti

ROMA. – Difensore col vizio del gol: e’ questa l’ultima ‘reincarnazione’ di Kamil Glik, capitano e anima del Torino, che ha rimandato a casa ieri il Napoli con le pive nel sacco segnando il sesto gol stagionale, come Pogba, Felipe Anderson e più di Totti. Lo schema del difensore centrale che avanza nelle mischie e nei calci da fermo è un rituale collaudato per scardinare le difese, ma Glik agisce ormai come un attaccante in piu’, col fiuto del gol. I suoi compagni lo cercano e lui elude i suoi colleghi difensori piazzando il colpo di testa vincente. Così cinque gol su sei che hanno portato direttamente nove punti al Toro del suo maestro Ventura, che gia’ lo aveva avuto al Bari. Una specializzazione recente visto che il 27/enne difensore polacco non era mai andato oltre le due reti nei cinque campionati italiani. Ma ora cominceranno a marcarlo come un attaccante considerando i guai che combina alle altre squadre. Certo, dato che non tira punizioni e rigori, difficilmente scalera’ le classifiche marcatori, ma intanto un obiettivo puo’ gia’ raggiungerlo, quello del tetto di gol ottenuto da un difensore, finora saldamente nei piedi e nella testa di Marco Materazzi, autore di 12 gol nel Perugia 2001 e di 10 nell’Inter 2007 per un totale di 34 gol in A. Molti, come alcuni tra i piu’ illustri difensori della storia azzurra: 27 i gol di Ferrara, 29 di Maldini, 34 di Panucci, 35 di Cabrini. Ma il piu’ prolifico della categoria rimane Giacinto Facchetti: per lui Herrera inventa negli anni ’60 il ruolo di terzino fluidificante e con le sue poderose falcate segna 59 gol in campionato, 78 in tutte le competizioni col tetto di 10 reti nella serie A del 1966. Il prototipo del goleador di complemento. Gli tiene testa, con un totale in carriera di 73 gol, l’attuale allenatore della Sampdoria Sinisa Mihajlovic, il cecchino perfetto su punizione, terrore delle difese e dei portieri. Il serbo pero’ nel computo della serie A si ferma a 38 gol di cui 28 con le sue parabole ‘assassine’ su punizione. Di difensori non sporadici cecchini, ma autentici professionisti del gol, ce ne sono diversi nel panorama mondiale. Il piu’ famoso e’ l’olandese Ronald Koeman, maestro di cerimonie di Ajax, Barcellona e della nazionale europea del 1988, autore di 207 gol (102 solo con i blaugrana). Letale per la Samp quello su punizione della finale di Coppa dei Campioni 1992. Alle sue spalle un altro mito del calcio, Daniel Passarella, argentino campione del mondo, con 156 gol (35 in Italia). L’hit parade continua con Laurent Blanc, elegante libero francese (ora al Psg) con ben 141 gol di cui 12 in Italia e 18 al Montpellier nel torneo 1987. A 138 segue poi lo spagnolo Fernando Hierro alfiere del Real e della nazionale (con un inizio da centrocampista). Non altrettanto famoso e’ Edgardo Bauza con un bottino di 111 gol tutti nel campionato argentino, certo meno del tedesco giramondo e ‘rivoluzionario’ Paul Breitner, autore di 113 reti. Seguono altri due tedeschi eleganti, super tecnici e ricchi di gloria: Mattias Sammer con 98 reti e Franz Beckenbauer con 93. Nella graduatoria (che non tiene conto dei gol nelle giovanili e nei campionati inferiori) ci sono a seguire, oltre a Facchetti, altri due terzini dai tiro micidiale: il brasiliano Roberto Carlos con 79 e il tedesco Andreas Brehme con 75 (tra cui quello della finale di Roma 1990 con l’Argentina che timbra il titolo mondiale). Tra i primi undici quindi, a parte Facchetti, ci sono quindi cinque protagonisti del campionato italiano come Passarella, Roberto Carlos, Brehme, Sammer e Blanc. Per Glik sara’ dura tallonare questi campioni, ma ha ancora tempo per essere ricordato tra i maggiori difensori goleador del nuovo millennio nel campionato italiano. (di Giorgio Svalduz/ANSA)