Kerry tiene a battesimo a Washington la diplomazia della forchetta

cuochi americani

NEW YORK. – Per gli Stati Uniti la diplomazia passa anche per le “best practices” ai fornelli e queste “best practices” nei prossimi sei mesi passeranno per Expo Milano 2015. Cinquanta grandi cuochi americani che si alterneranno in cucina nei giorni della manifestazione milanese come “ambasciatori” dell’approccio americano al cibo, hanno ricevuto l’investitura dal segretario di Stato americano John Kerry, presente l’ambasciatore americano negli Usa Claudio Bisogniero.

Tanti i nomi famosi in sala tra cui Cris Comerford, la chef della Casa Bianca. Nei sei mesi dell’Expo molti di loro cucineranno per qualche giorno nel James Beard American Restaurant al Seven Stars Galleria, nel cuore di Milano sopra la Galleria Vittorio Emanuele II: sarà una vetrina per grandi chef, prodotti, ingredienti, bevande ed altre delizie gastronomiche degli States.

“Come la James Beard House nel Greenwich Village di Manhattan è un tempio della cucina americana, il ristorante di Milano costituirà il centro culinario del Padiglione USA all’Expo”, si legge sul sito degli organizzatori. C’e’ chi la chiama “diplomazia della forchetta”. Gli “chef ambasciatori” hanno aderito a una partnership creata nel 2012 dalla James Bead e il Dipartimento di Stato. Si chiama American Chef Corps, nome che evoca i Peace corps di kennedyana memoria.

“Viaggiano per il mondo e ospitano chef da ogni parte del mondo per dividere le loro conoscenze con colleghi e cittadini del globo”, ha detto Kerry dando il benvenuto al nuovo progetto focalizzato sull’Expo il cui tema, ha ricordato il capo della diplomazia Usa, e’ “Feeding the Planet, Energy for Life”.

Ad oggi cuochi americani dell’American Chefs Corps hanno visitato oltre 30 Paesi nel loro ruolo di “diplomatici della forchetta”: Art Smith, uno di loro – ha raccontato Kerry – l’anno scorsi ha viaggiato tra Israele e i Territori palestinesi, incontrando colleghi arabi e israeliani, proprietari di ristoranti e gente comune con la passione del cibo. “Ha cucinato per loro, adattando le loro tradizioni a quelle con cui e’ cresciuto lui nel sud degli Stati Uniti”.

(di Alessandra Baldini/ANSA)