Ancora sbarchi profughi, 65mila verso il nord in Italia

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TORINO. – L’emergenza immigrazione continua a farsi sentire in Italia. Anche ieri gli sbarchi, e le polemiche, non sono mancati. Mentre la Danimarca annuncia restrizioni per i rifugiati, la nave Dattilo della Guardia Costiera è approdata al porto di Reggio Calabria con 904 migranti di diverse nazionalità, tra cui 147 donne, tre incinte. Molti i casi di scabbia. Altri 645 di varia nazionalità sono arrivati al porto di Palermo, sulla nave militare belga Godetia, tra cui 90 donne e 89 minori.

Sono gli arrivi più numerosi, che hanno acceso nuove proteste tra gli enti locali che devono provvedere alla loro ospitalità. Non ultima quella del centro Fenoglio di Settimo Torinese, unico hub di tutto il Piemonte che ha detto no all’arrivo nelle prossime ore – annunciato dalla Prefettura di Torino – di altre 250 persone. A opporre il divieto, il sindaco pd della cittadina alle porte del capoluogo piemontese, Fabrizio Puppo.

“Pur comprendendo le difficoltà e l’emergenza – osserva il primo cittadino – ospitare altre 250 persone in tende da campo con una temperatura di 40 gradi, ci obbliga a dire no”. Tanto più, prosegue, “in assenza di un tavolo di confronto sul nostro territorio con tutti i soggetti coinvolti”. I trasferimenti verso il Nord, dall’inizio dell’anno, sono arrivati a quota 65 mila e l’ultima circolare del ministero, la scorsa settimana, invitava i prefetti a farsi carico di 11mila migranti.

La parola d’ordine, spiega il ministero dell’Interno, è “riequilibrio” e, per questo, Regioni come Lombardia e Veneto – che fino ad ora hanno accolto meno di quanto loro dovuto, sono “privilegiate”. Non la pensano però così molto primi cittadini di fronte alle prime difficoltà dei territori. Su tutti quelli della Lega Nord: dal sindaco di Padova Massimo Bitonci, che punta il dito contro “150 extracomunitari (venti secondo la Questura, ndr) che, dopo aver vagato in pullman, si sarebbero fermati in un parcheggio”.

Problemi analoghi e Biella, in Piemonte, dove una trentina di maliani ha dato vita a un sit-in di protesta contro le lettere di espulsione che hanno ricevuto in queste ore. Ancora profughi (50) anche in Liguria dove negli ultimi giorni ne sono arrivati 300. In caso più grave, questa volta, però, è proprio in Piemonte: il no di Settimo Torinese, che solo poche settimane fa il sindaco metropolitano di Torino Piero Fassino aveva definito “un modello di accoglienza”, costringe la Regione ad accelerare su un nuovo centro, “in una caserma abbandonata – spiega l’assessore regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti – e fuori dalla provincia di Torino”.

“Restano però ancora alcuni nodi burocratici da sciogliere”, aggiunge Cerutti, mantenendo top secret le strutture su cui si sta lavorando. “Nel frattempo – conclude – potremo chiudere un ultimo sforzo al Centro Fenoglio di Settimo, precisando che si tratta di una situazione di assoluta emergenza e, quindi, temporanea”.