Con Malta azzurro pallido. Pellè dà una mano all’Italia

Italy' s Graziano Pelle and Malta' s Andrei Agius (l) Steve Borg (cx) in action during the Euro 2016 qualyfing soccer match between Italy and Malta at Artemio Franchi Stadium in Florence, 3 September 2015. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI MAURIZIO DEGL' INNOCENTI/
Italy' s Graziano Pelle  and Malta' s Andrei Agius (l) Steve Borg (cx) in action during the Euro 2016 qualyfing soccer match between Italy and Malta at Artemio Franchi Stadium in Florence, 3 September 2015. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI  MAURIZIO DEGL' INNOCENTI/
Italy’ s Graziano Pelle and Malta’ s Andrei Agius (l) Steve Borg (cx) in action during the Euro 2016 qualyfing soccer match between Italy and Malta at Artemio Franchi Stadium in Florence, 3 September 2015. ANSA/ MAURIZIO DEGL’INNOCENTI
MAURIZIO DEGL’ INNOCENTI/

FIRENZE. – Un’Italia azzurro pallido trova la prima vittoria del 2015, stesso avversario e stesso risultato dell’ultima volta un anno fa. E’ 1-0 contro Malta, gol di Pellè, e nessuno potrà negare che il centravanti abbia dato una grossa mano alla nazionale sulla via della qualificazione a Euro 2016, visto anche il tocco irregolare di gomito che ne ha viziato la rete da tre punti. Il risultato stretto non dice però abbastanza delle difficoltà della nazionale di Conte, per cui resta la consolazione della classifica del gruppo.

Ora l’Italia è prima nel girone, davanti alla Croazia (il cui punto di penalizzazione è però sub judice per il ricorso). C’è però anche la vittoria della Norvegia in Bulgaria, e visti gli incroci di domenica prossima (Italia-Bulgaria e Norvegia-Croazia) non ci sono più le condizioni per una qualificazione anticipata per gli azzurri. Più che alla matematica che ancora non quadra, la nazionale deve però pensare alla poesia del tutto assente. Troppo lento Pirlo, la cui età e forma comincia a diventare un problema di prospettiva, troppo immaturo ancora Verratti. Troppo pallido tutto l’azzurro per chiedere a Firenze di scaldarsi, anche solo un po’ di più della tiepida accoglienza di uno stadio semivuoto.

In avvio, Conte risolve i pochi dubbi della vigilia con Gabbiadini a destra al posto del previsto Candreva. Scontato invece l’assetto difensivo allestito da Ghedin per Malta: Effiong e Schembri davanti, poi otto a difendere su due linee ‘elastiche’ (3-5 o 5-3 secondo il bisogno). Pirlo ha un passo da play troppo compassato, Verratti non si trova nella posizione ritagliata per lui dal ct, e non solo perche’ al fianco non ha quelli del Psg. Risultato, l’Italia tiene il pallone tra i piedi ma e’ lenta e senza idee.

Oltre a un Chiellini impacciato, il segno della serata moscia dell’Italia è Eder: largo li’ a sinistra e’ lontano parente dal brillante capocannoniere di campionato. Cosi’ il primo tempo, senza reti, giustifica la fredda accoglienza di Firenze e lo stadio a curve vuote o quasi. Il paradosso è che dopo una buona girata di Pellè (unico azzurro vivace) alzata in angolo da Agius, il primo tiro nello specchio è di Rowen Muscat. Buffon blocca. E che l’occasione più nitida capita ancora sui piedi di un maltese, il naturalizzato Effiong che al 29′ scappa in contropiede e da sinistra supera il tuffo del portiere azzurro. Fortuna per lui che il pallone è appena largo oltre il palo opposto.

Fino ad allora l’Italia era stata solo un’iniziativa personale di Verratti, al tiro deviato in angolo (23′); da allora in poi gli azzurri provano ad aumentare i ritmi, con scarsa efficacia. Pellè alza di testa una punizione di Pirlo (32′), Bertolacci si scuote con slalom e tiro dal limite deviato prima da un difensore poi in volo da Hogg. E quando al 36′ Eder scappa in profondità da seconda punta e di destro dal limite sfiora il palo, appare chiaro che la posizione di partenza era un errore.

Ad alzare il ritmo l’Italia ci prova anche dal ritorno in campo. I palloni pericolosi passano per lo piu’ per i piedi di Darmian: al 6′ e’ liberato in area da uno schema su punizione ma il suo destro e’ debole sui piedi del portiere, poi al 12′ il tiro cross costringe Hogg all’uscita sui piedi di Pellè. In mezzo, il primo cambio di Conte per dare verve al centrocampo: Parolo per Bertolacci. Arriva il minuto 14′, e un gran sinistro di Gabbiadini si stampa all’incrocio, sul rimbalzo gli azzurri reclamano per un mani in area.

Forse a scuotere gli azzurri è la notizia del vantaggio della Norvegia in Bulgaria che appaia i rivali nordici in classifica. Ma Pellè è poco reattivo sul pallone filtrato in area al 18′, il suo sinistro sull’esterno è condizionato dalla paura di esser finito in un fuorigioco che non c’è. Il secondo cambio azzurro, con Candreva, è condizionato da un infortunio di Gabbiadini. La verve fisica del laziale dice impietosamente quanto indietro stiano compagni, ma a conti fatti è la scossa giusta. Subito due discese pericolose da destra, ed è proprio da lì che Candreva al 24′ scocca il cross sul quale irrompe Pellè-gol. Malta protesta per il tocco del centravanti, tra fianco e braccio.

L’Italia sfiora il raddoppio con Soriano appena entrato per Verratti, poi ancora Eder sfiora il palo ma a gioco fermo per un fallo di Chiellini in area maltese. Ma il brivido vero arriva su respinta sempre di Chiellini, su cui arriva il lancio per Effiong che sfiora il palo ma in fuorigioco. Il pari sarebbe stato perfino meritato, ma come dice Conte la storia la scrive chi vince.

(dell’inviato Francesco Grant/ANSA)