12 ottobre 1492, la storia si può tergiversare ma non cambiare

Pedestal donde estaba la estatua de Cristobal Colón, derribada en el 2004.
Pedestal donde estaba la estatua de Cristobal Colón, derribada en el 2004.
Pedestal donde estaba la estatua de Cristobal Colón, derribada en el 2004.

CARACAS – “Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”. Questo passo di Dante su Ulisse e l’Odissea, nel canto ventiseiesimo dell’Inferno, illustra molto bene la passione che impulsò il navigatore genovese a solcare l’oceano.

Si può tergiversare la storia, ma non cambiarla. Cristorofo Colombo, il 12 ottobre 1492 gettava l’ancora in acque americane. Nell’agosto del 1498, al suo quarto viaggio, esplorò il Golfo di Paria e le coste orientali dell’attuale Venezuela.

Si addentrò anche nel Delta dell’Orinoco. Lo mosse fin dal principio il suo di avventura e di conoscenza. Era un prodotto del suo tempo, su questo non c’è alcun dubbio.

Oggi si potranno distruggere monumenti, dare nuovi nomi alle strade e alle piazza, trasformare il navigatore genovese – che non era certo uno stinco di santo – in un sanguinario invasore ma la verità, alla fine, sempre verrà a galla.

Il 12 ottobre fu l’incontro tra due mondi, tra due culture. Ciò che accadde dopo, e purtroppo tutti conosciamo la storia, non fu certo colpa di Colombo che resta, senza importare quel che si possa affermare per convenienza politica o ancor peggio per ignoranza, un esempio per l’umanità.

Esempio poi seguito da altri illustri esploratori, i cui nomi sono rimasti nella storia.

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