Altra strage di reclute, ultimatum per ostaggi Usa e Gb

Nello stesso tempo Al Jazira mostrava un video con due ostaggi americani e un britannico nelle mani del gruppo Tawid Wal Jihad – che si ritiene capeggiato daL giordano Abu Musa al Zarkawi, uomo di Al Qaida in Iraq – e la richiesta che entro 48 ore vengano liberate tutte le prigioniere irachene.


Presi di mira anche i responsabili iracheni, secondo una strategia che ha fatto morti eccellenti: oggi pero’ si e’ salvato da un agguato a Mossul (nord) il capo della produzione petrolifera Mohammed Ahmed Zebari, grazie alla reazione delle sue guardie del corpo, che dopo una violenta battaglia hanno dovuto tuttavia soccombere con gravi perdite, cinque morti e tre feriti.


Un episodio preoccupante, a riprova che tutti indiscriminatamente sono bersaglio per la guerriglia, e’ avvenuto a Baquba, 60 km a nord di Baghdad, dove nove tra studenti liceali e genitori sono rimasti feriti da un proiettile di mortaio caduto proprio davanti alla scuola, vicino a un assembramento di persone che guardavano i risultati degli esami di riparazione.


A Baghdad un ennesimo attentato alla bomba contro gli odiati contractors stranieri, forse americani in questo caso, ha provocato il ferimento di tre guardie del corpo che li seguivano a bordo di un’auto. L’esplosione e’ avvenuta in una stradina commerciale del centro, a Karrada. Due giovani iracheni sono accorsi in aiuto dei feriti per tirarli fuori dalle lamiere. Le schegge hanno colpito leggermente anche un bambino e un negoziante.


Nella citta’ petrolifera di Kirkuk il 4 settembre un attentato aveva preso di mira l’Accademia di polizia facendo 17 morti. Ma in tutto il Paese sono frequenti gli attacchi contro gli iracheni che vogliono arruolarsi nel nuovo esercito o nelle forze dell’ordine. Soltanto mercoledi’ scorso sono state 47 a Baghdad le vittime di un attentato contro aspiranti reclute della polizia. Oggi a Kirkuk, oltre a 23 morti, ci sono stati 53 feriti, alcuni dei quali in condizioni disperate. Secondo la polizia il kamikaze si e’ fatto esplodere all’ingresso posteriore del quartier generale della Guardia nazionale, situato in un’area residenziale della citta’.


Una settimana grondante di sangue, una delle peggiori, che si sta chiudendo con un bilancio di quasi 250 morti.


OSTAGGI FRANCESI COLLABORANO CON SEQUESTRATORI, SITO WEB In un comunicato firmato dall’Esercito Islamico in Iraq, apparso oggi su un sito web, si afferma che i due giornalisti francesi , sequestrati il 20 agosto scorso, starebbero collaborando ”per un periodo limitato” con i sequestratori e che la loro prigionia sarebbe dunque cessata.


””L’esercito islamico in Iraq – si legge testualmente nel messaggio apparso su Internet – ha posto termine alla prigionia dei due giornalisti francesi. Essi stanno ora svolgendo il loro lavoro in accordo con l’esercito islamico ed e’ stato stabilito che essi lavorino con l’esercito per coprire le battaglie…per un periodo limitato”. Il comunicato dell’Esercito islamico in Iraq spiega che la liberazione avverra’ in virtu’ di un accordo ”secondo cui i due giornalisti rimangono in Iraq per coprire le operazioni militari della ‘resistenza’ e per dare un’autentica immagine di cio’ che avviene”.


Il messaggio – ancora tutto da verificare per quanto riguarda la sua autenticita’ – non precisa la data della liberazione dei giornalisti ma afferma che essi sarebbero ”gia’ liberi e esercitano il loro mestiere, in pieno accordo con l’esercito islamico in Iraq”. ”Essi – prosegue il testo – filmeranno e copriranno le operazioni della resistenza, per un certo tempo la cui durata rimarra’ segreta per ragioni di sicurezza. Dopo di che, mostreranno agli occhi del mondo cio’ che avviene in Iraq”.