La Missione Antisequestro diventi permanente


CARACAS:- “A seguito del sequestro in Venezuela del connazionale Renzo Secchi la Farnesina, appresa la notizia dai familiari in Italia il 13 novembre scorso, si è immediatamente attivata attraverso l’Unità di Crisi e l’Ambasciata d’Italia a Caracas.” La nota che appare nel sito del Ministero degli Esteri, prosegue dicendo “Il Ministero degli Esteri aveva da tempo segnalato i rischi a cui possono andare incontro i nostri connazionali nel paese sudamericano dove i sequestri di persona a scopo di estorsione, anche a danno di cittadini italiani, si sono ultimamente intensificati. La Farnesina aveva già disposto nei mesi scorsi l’invio in Venezuela di due funzionari delle forze dell’ordine italiane, esperti in materia di sequestri, che stanno efficacemente coadiuvando le locali autorità di polizia e che sono stati immediatamente attivati anche per quest’ultimo caso.”


È importante che il Ministero degli Esteri prenda coscienza fino in fondo della gravità della situazione che sta vivendo la nostra collettività in materia di sequestri.


È importante anche che riconosca l’ottimo lavoro che stanno svolgendo il tenente colonnello Filippo Bonfiglio della Polizia di Stato e il colonnello dei Carabinieri Franco Fantozzi sia in materia di prevenzione che nell’aiuto posteriore ai familiari dei rapiti. L’Ambasciata d’Italia a Caracas ci ha anticipato che già è stata prevista un’estensione della loro permanenza, notizia che ci rincuora ma che non basta. La collettività ha bisogno di una Missione Antisequestro permanente. Non possono esserci dubbi, ormai, sull’entità di un pericolo che tende ad aumentare rapidamente nè sulla capacità dei funzionari inviati dalla Farnesina su richiesta espressa dell’ambasciatore. Ambedue hanno dimostrato con i fatti la serietà e professionalità con cui stanno portando avanti un lavoro difficile, lavoro che svolgono in un terreno reso particolarmente spinoso da tante ragioni, non ultima il pericolo di urtare suscettibilità. Grazie a loro per la prima volta si stanno tessendo ponti con le forze di polizia locali che risultano vitali al momento delle indagini. Grazie a loro i nostri connazionali, soprattutto quelli maggiormente a rischio, stanno apprendendo cosa fare per diminuire il pericolo di restare vittime dei sequestri.


Sappiamo che la nostra Ambasciata affianca questa richiesta, una richiesta che sorge in maniera sempre più pressante all’interno della nostra comunità. Speriamo dunque in una risposta positiva dalla Farnesina.