a missione antisequestro lascia il Venezuela


CARACAS.- Gerardo Filippi, connazionale originario di Latina e residente a San Cristóbal, è stato liberato venerdi notte grazie al lavoro svolto dal GAES (Gruppi Antisequestro dello Stato Táchira) in collaborazione con i funzionari della missione antisequestro inviati nel nostro paese dal Ministero degli Esteri. Filippi, titolare di un’impresa di macchinari agricoli, era stato rapito a San Cristóbal lo scorso luglio. Ne è seguito un lungo, estenuante periodo di trattative durante il quale la famiglia ha potuto contare anche con il costante appoggio del viceconsole Giovanni Bertolo che da anni svolge il suo lavoro con estrema serietà. È stato rilasciato verso le tre del mattino nella notte tra venerdi e sabato scorsi e, seppur provato da tanti mesi di prigionia, le sue condizioni di salute sono stabili.


Un Natale felice per la famiglia Filippi anche se le cicatrici di un sequestro sono praticamente indelebili. Molto meno felice, invece, si prevede per Renzo Botti, un calzaturiere rapito a Valencia, Ornella Ferranti, ingegnere scomparsa mentre si recava ad un’agenzia immobiliare e di cui ancora non si ha alcun cenno, e il bellunese Renzo Secchi. E speriamo che non se ne aggiungano altri. Purtroppo in epoca natalizia aumenta la delinquenza e cresce il rischio sequestri.


La liberazione di Filippi è stato l’ultimo “regalo” alla nostra collettività fatto dai funzionari della missione antisequestro composta dal tenente colonnello della Polizia di Stato Filippo Bonfiglio e il colonnello dei Carabinieri Franco Fantozzi. Purtroppo anche il secondo periodo “transitorio” trascorso nel nostro paese, dopo un ennesimo rinvio, si è concluso e i due funzionari hanno ripreso l’aereo per l’Italia.


Nel tempo trascorso in Venezuela hanno lavorato con estrema professionalità approfondendo le relazioni con i corpi di polizia e della Guardia Nacional specializzati in sequestri. Tra i vari incontri di estrema importanza basta citare quello fatto con i massimi esponenti del GAES (Gruppo antisequestro della Guardia Nacional) di tutto il paese. Nel corso di questa riunione hanno gettato le basi di una collaborazione che sarà di grande aiuto per una comunità come la nostra tanto esposta al rischio sequestro. Ma il rapporto di stima e solidarietà stabilito dai funzionari italiani con le forze specializzate venezuelane, solido e di enorme valore per tutti noi, rischia di sciogliersi nel nulla se non torneranno in pianta stabile nel nostro paese per organizzarvi una missione permanente.


La realtá parla da sola: il rischio sequestri tende ad aumentare, la collettività è tra gli obiettivi privilegiati dei sequestratori e i funzionari italiani hanno svolto un ottimo lavoro all’interno di un tessuto difficile, sconosciuto, riuscendo a conquistarsi la fiducia e l’apprezzamento dei partner venezuelani e offrendo un solido sostegno alle famiglie dei rapiti aiutandole a transitare, con il minor danno possibile, il buio tunnel dell’attesa. Chi proseguirà ora quest’opera con le famiglie di Botti, Ferranti e Secchi ancora scomparsi? Le missioni transitorie hanno esaurito il loro compito. È invece arrivato il momento di un salto di qualità: è necessario che i funzionari Bonfiglio e Fantozzi tornino al più presto con il preciso compito di organizzare una missione permanente. È una richiesta che da più parti è stata fatta pervenire al Ministero degli Esteri e al Ministro per gli Italiani nel mondo. Una richiesta per la quale continueremo a lottare.