I giovani e la nuova Europa


Queste le premesse di un convegno organizzato dal Sodalizio Abruzzese Molisano di Padova e dal «Messaggero di sant’Antonio Edizione per gli italiani all’estero» lo scorso settembre per favorire un confronto tra esperti, docenti, studenti e rappresentanti di associazioni sui temi di mobilità, stage, opportunità di lavoro all’estero per le nuove generazioni di italiani e di italonfoni.


In particolare questo momento di incontro ha desiderato riflettere sul ruolo dei giovani nella nuova Europa ponendosi degli interrogativi: quali saranno le nuove prospettive di lavoro? Dove potranno andare i giovani nella nuova Europa? Con chi si troveranno a dover incrociare le proprie capacità professionali? Quali sono i servizi realmente offerti dai servizi nazionali e transnazionali?


Interrogativi che appartengono a coloro che si stanno formando oggi in questo nuovo scenario multirazziale, multietnico, multiculturale che richiede competenze particolari e che offre l’opportunità di mettere in campo potenzialità nuove e diverse.


Una sfida non facile per le nuove generazioni di italiani che si accostano allo scenario lavorativo di una nuova Europa, così come per quanti, oriundi italiani, desiderano tornare nella patria di origine per mettere a disposizione le loro capacità.
Come orientarsi, dunque? Il convegno e la pubblicazione degli atti in un volume delle Edizioni Messaggero Padova dal titolo «I Giovani e la nuova Europa», hanno raccolto alcuni importanti contributi per dare risposta a questi e ai tanti altri interrogativi che si pongono i giovani di oggi affacciandosi a questo nuovo mondo del lavoro.


La presentazione di Armando Traini, presidente del Soldalizio Abruzzese-Molisano di Padova, centra il problema della formazione altrove e della mobilità dei giovani in Europa; Claudio Piron, assessore alle Politiche Scolastiche e Giovanili del Comune di Padova introduce il concetto di nuova Europa, patria comune, terra di incontro e di dialogo; seguono le relazioni di Franco Narducci segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) sulla mobilità e opportunità professionali nell’Europa delle libere circolazioni delle persone; di Gabriele Orcalli del Dipartimento di Scienze Economiche «Marco Fanno» dell’Università degli Studi di Padova scrive sui rapporti tra globalizzazione, università e lavoro: rischi ed opportunità; di padre Luciano Segafreddo direttore del «Messaggero di sant’Antonio edizione per gli italiani all’estero» su istruzione e cultura quali radici della nuova Europa; di Cristiano Caltabiano responsabile scientifico dell’Istituto Ricerche Educative e Formative di Roma che illustra i risultati dell’indagine commissionata dal CGIE ed eseguita in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma su un campione di 492 giovani italiani che vivono all’estero, una ricerca durata due anni, un viaggio planetario tra i giovani italiani tra i 18 ed il 35 anni che ha toccato quindici paesi tra Europa, Americhe, Africa e Oceania.


Roberto Fatigati presidente della Associazione abruzzesi-molisani in Friuli Venezia Giulia commenta il processo di allargamento dell’Unione Europea dagli anni Cinquanta ad oggi, un processo tutt’altro che concluso, ancora in corso dato che l’Europa ha negoziati aperti con altri paesi che desiderano entrare a fare parte dell’Unione e che si stanno adeguando.


Il volume è completato da una serie di interventi di Sergio Frigo, giornalista del Gazzettino, Aldo Rozzi Marin, coordinatore del progetto Rientro Emigrati Regione Veneto, Edoardo Leombruni presidente dell’Associazione Latinoamericana in Italia, Lucia Trentin di origini istriane, Mirella Ciccotosto dei Giovani Abruzzesi nel mondo, Daniele Marconcini presidente della «Mantovani nel mondo», Andrea Pazzona Federazione Associazione Sarde in Italia (FASI), Francesca Massarotto giornalista, Licia Mampieri presidente dell’Associazione Donne Abruzzesi di Pescara.