Tremaglia: “L’Italia ufficiale deve imparare a conoscere l’altra Italia”

ANCONA – «L’Italia ufficiale deve imparare a conoscere l’altra Italia. In questo giorno in cui le due Marche si riuniscono, invio a tutti il mio augurio sincero e un abbraccio affettuoso, conoscendo e apprezzando l’impegno della Regione Marche a favore dei propri conterranei». E’ il saluto che il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, ha rivolto ai delegati della V Conferenza regionale dei marchigiani nel mondo,
in svolgimento a Portonovo di Ancona.
Il messaggio è stato letto da Carlo
Ciofi, Capo della Segreteria tecnica del Ministero, intervenuto ai lavori della sessione dedicata alla collaborazione tra Stato e autonomie locali.
Ciofi ha riferito sulla quinta riunione del Comitato tecnico per
l’aggiornamento dell’elenco unico degli elettori:
– Con la collaborazione dei vari ministeri coinvolti e del Comune di Roma puntiamo, per le prossime elezioni, ad avere aggiornata l’anagrafe al 90%.
Ciofi ha risposto anche sulla questione del funzionamento dei Consolati italiani: «una dolenza degli emigrati», come ha ricordato il Presidente della V Conferenza, Pietro D’Angelo. Un problema che il Ministero conosce bene, ha sottolineato Ciofi, rimarcando, comunque, che «da quando è nato il Ministero per gli Italiani nel mondo, nessun Consolato è stato più chiuso».
Ed ha aggiunto che «il problema dei Consolati è quello del personale».
– Tremaglia – ha aggiunto – ha portato al tavolo del Consiglio dei Ministri la questione della proroga dei 384 contrattisti, assunti per aggiornare l’anagrafe consolare, ma che svolgono anche pratiche amministrative.
I lavori della Conferenza sono stati aperti, il 27 gennaio, dal Presidente del Consiglio dei marchigiani all’estero Emilio Berionni e dall’Assessore regionale all’emigrazione Lidio Rocchi. Ha diretto i lavori il consigliere regionale Piero D’Angelo, che ha evidenziato come diversi consultori non
siano potuti venire, dopo l’anticipo della Conferenza per rispettare
l’impegno di convocarla prima della fine della legislatura.
Collaborazione e cooperazione tra le istituzioni della Repubblica perché, dopo la riforma costituzionale, la politica italiana verso gli italiani nel mondo sia puntuale nelle realizzazioni degli interventi. E’ quanto ha chiesto Berionni. Che ha invitato i delegati (un centinaio quelli presenti) a predisporre il documento finale, con le proposte da formulare al nuovo Consiglio e al nuovo governo regionale (dopo la tornata elettorale di
aprile), valorizzando le richieste maturate nelle preconferenze
continentali dei mesi scorsi.
Stilando un bilancio dei cinque anni di attività, il presidente ha elencato le cose positive realizzate (partendo dalle conclusione della quarta Conferenza di San Benedetto del Tronto del 1999: sito web, nuova legge regionale di settore, rafforzamento delle associazioni) e i punti critici. Tra questi ha ricordato il coinvolgimento dei giovani nella vita associativa, «che si è rivelato difficile, sia per la scarsità dei fondi da destinare alle iniziative, sia per le difficoltà a collaborare nelle associazioni».
Allo Stato, Berionni ha chiesto maggiore impegno nella diffusione della cultura italiana e nell’assistenza agli emigrati in difficoltà nei Paesi ospitanti, «affinché l’apporto delle Regioni non si riveli separato, aggiuntivo e occasionale».
– La ricchezza delle articolazioni regionali, all’opposto – ha detto -, deve pesare all’interno delle politiche della Repubblica. Serve maggiore coordinamento, per evitare grandi aspettative e forti delusioni. L’intervento dello Stato è indispensabile: per la previdenza, per le reti consolari di assistenza. Ma vanno evitati interventi una tantum: servono quelli che garantiscano continuità per fronteggiare le disabilità gravi e il disagio sociale accertato.
Berionni ha fatto l’esempio della Regione Veneto, che stipula assicurazioni per gli emigrati con società dei Paesi di residenza.
L’Assessore Rocchi ha sottolineato a sua volta che «sono stati cinque anni di grande attenzione, impegno e collaborazione, che hanno permesso di consolidare importanti iniziative e favorito alcune novità», come quella dello svolgimento della prima conferenza dei giovani marchigiani nel mondo, tenutasi nel 2003. Un appuntamento che, ha aggiunto Rocchi, «ha consentito la reciproca conoscenza e il confronto proficuo tra le diverse realtà sociali ed economiche dei paesi di residenza».
Cinque anni nei quali la pianificazione degli interventi «ha rafforzato la presenza delle associazioni all’estero e sostenuto le attività, con una forte attenzione
verso i giovani, per costruire nuove adesioni e per conservare una vita associativa forte, indispensabile ad avviare le diverse attività».
Tra le novità della legislatura, l’Assessore ha indicato il sito Internet
www.lemarchenelmondo.info («che ha contribuito ad avere, in tempi reali, le notizie sull’attività della nostra regione») e la legge regionale 19/04 che ha istituito il Consiglio regionale dei marchigiani all’estero.
Ha ricordato anche gli educational tour («con una settimana di permanenza nelle Marche di figli e nipoti di corregionali emigrati, che hanno potuto visitare le principali località marchigiane e le più significative realtà produttive. Un’opportunità, per le nuove generazioni, di conoscere questa terra, la sua gente, i valori e le tradizioni»). Dopo aver formulato un ringraziamento a tutte le associazioni e federazioni degli emigrati, Rocchi si è detto convinto che «il nuovo governo regionale continuerà a sostenere le funzioni di promozione sociale e culturale svolte dai marchigiani all’estero. Mi auguro che il prossimo bilancio regionale possa erogare sovvenzioni annuali più corpose di quelle che abbiamo assicurato in questi anni».