Per il Papa nessun motivo di allarme

ROMA.- I parametri cardio-respiratori e metabolici di Giovanni Paolo II sono «allo stato, nei limiti della norma», dopo le terapie di assistenza respiratoria che nel corso della notte hanno consentito la stabilizzazione del quadro clinico.
Wojtyla ha «poca, pochissima febbre», e dal suo letto ha concelebrato intorno alle 11 la messa con il suo segretario, mons. Stanislao Dziwisz. Un quadro che, nelle «condizioni attuali», e’ improntato alla tranquillita’, anche se l’attenzione rimane, ovviamente, molto alta.
Dopo il ricovero d’urgenza di questa notte al Policlinico Gemelli di Roma, la situazione clinica del Papa e’ stata descritta da una dichiarazione del direttore della sala stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, che parlando con la stampa di tutto il mondo riunita in Vaticano ha detto che il Papa «non ha mai perso conoscenza» e non c’e’ rischio che debba essere sottoposto ad una tracheotomia.
Navarro ha detto che il Papa rimarra’ in ospedale «ancora qualche giorno» e naturalmente sulla degenza «decideranno i medici» e ha confermato «non c’e alcun motivo di allarme» sulle sue condizioni.
– Nella notte trascorsa – ha detto Navarro Valls – sono proseguite le terapie di assistenza respiratoria che hanno consentito la stabilizzazione del quadro clinico. I parametri cardio-respiratori e metabolici, allo stato, sono nei limiti della norma. Pertanto – ha proseguito – si conferma la diagnosi di laringo-tracheite acuta con episodi di laringo-spasmo come avevo gia’ comunicato l’altra sera. Durante la notte il Santo Padre ha riposato per alcune ore. In questa degenza il Santo Padre e’ seguito dall’equipe medica del prof. Rodolfo Proietti, direttore del Dipartimento di emergenza. Nel momento in cui lasciavo l’ospedale – ha riferito Navarro ai giornalisti – il Papa stava presiedendo dal suo letto la messa celebrata dal suo segretario mons. Stanislao Dziwisz, ed era presente anche l’altro segretario Mieczyslaw Mokrzycki.
Alla domanda se siano in programma altre analisi, Navarro ha ha osservato che la diagnosi fornita alla stampa e’ «risultato delle analisi che sono state fatte»; ha poi affermato che Giovanni Paolo II «non ha fatto la Tac».
– Ha poca febbre, pochissima – ha aggiunto, riferendo che il medico personale «Renato Buzzonetti ha lasciato il Gemelli la notte scorsa all’una e trenta, e vi ha fatto ritorno in tarda mattin»’.
Alla domanda se le condizioni del Papa fossero state tanto «gravi», per spingere al ricovero, Navarro ha replicato che sono state «sufficienti per decidere che fosse opportuna l’assistenza ospedaliera». Alla domanda se il Papa abbia mai perso conoscenza, il portavoce ha risposto:
– No, per carita’.
Gli e’ stato quindi chiesto se e’ stato sottoposto a tracheotomia, e ha risposto «no». Alla domanda se ci sia il rischio che papa Wojtyla debba essere sottoposto a una tracheotomia, Navarro ha risposto:
– No, per carita’.