Grazie alla Regione Abruzzo si realizzerà un sogno


Finalmente il sogno si sta realizzando, abbiamo ricevuto i finanziamenti della Regione Abruzzo, e possiamo continuare con la costruzione della nostra sede sociale” Vittorio di Stefano è il presidente dell’Associazioni Abruzzesi in Venezuela. Una associazione nata nel lontano 1988, un po’ per gioco. ” Io mi ci trovai per puro caso, me ne parlarono alcuni amici ed ero indeciso, avevo anche molto da fare in quel periodo col mio lavoro, nel campo assicurativo.


Comunque l’associazione nacque, eravamo riuniti alla Chiesa della Madonna di Pompei, e lí si raccolsero le iscrizioni,10.000 bolivares a socio, una bella somma per allora, ma che non scoraggió nessuno, e fu un vero successo. Il passo successivo è stato comprare un terreno (26 ettari sull’autopista Coche-Tejerías), e da quel momento è iniziata la nostra sfida: costruire la sede sociale, con piscine, campi sportivi, ma anche saloni, biblioteche. Una vera e propria lotta anche contro tanti problemi burocratici. Dagli occupanti, ai permessi che non arrivano. Non c’è da abbattersi,nonostante tutto continuiamo ad andare avanti, ci vuole pazienza”.


E difatti a spingere questi trecento soci abruzzesi, capitanati da Di Stefano e da una agguerrita giunta direttiva, è soprattutto la passione, l’amore per l’Abruzzo, l’incantevole terra che Arrigo Levi descrisse senza risparmiarsi : “L’ Abruzzo e’ verde, fresco, assolato d’estate; sepolto, d’inverno, da una coltre spessa di neve e di silenzio. La solitudine e’ il suo dono alla societa’ delle masse“. Una regione ferita dall’esodo del dopoguerra, quando ha visto i propri figli emigrare dappertutto, anche semplicemente verso le vicine lande del nord-italia. Sono stati proprio quegli emigranti, rimasti sempre legati alla loro terra di origine, ad essere i promotori d’eccellenza della propria regione nel mondo, “internazionalizzandola” , prima ancora che questa parola entrasse nel vocabolario politico regionale . E’ puro amore, senza ulteriori aggettivi, quello che li ha spinti, imperterriti, a non abbandonare l’impresa: trasformare quel terreno incolto comprato con il sagrificio dei soci, nel centro sociale per abruzzesi piú importante del Sud-America: ” se non lo facciamo noi chi lo fará, di certo non i nostri figli, che peró lo manterranno senza dubbio in vita, sará un bel posto innanzitutto, si potranno passare piacevoli fine settimana, e sará anche un punto di appoggio per la regione Abruzzo, per gli imprenditori che vorranno venire in Venezuela”.


Accompagnati da Vittorio Di Stefano, visitiamo il cantiere riaperto il 10 gennaio. “La Regione Abruzzo si è dimostrata molto disponibile, con un contributo importante di 50.000 euro, poi in una riunione straordinaria noi soci abbiamo scelto senza esitazioni di mettere un’altra quota straordinaria, e cosí il cantiere è riaperto. Un contributo l’abbiamo avuto anche dalla Carispaq “.


Vittorio di Stefano, esperto in assicurazioni, una vita in Adriatica, è a modo suo un visionario, lí dove io vedo solo calce, cemento, ferro, tubi, polvere e operai che lavorano, lui vede saloni, biblioteche, sale da ballo, sale Tv, cucine, bar. E’ un sogno che accarezza giorno dopo giorno, che cresce lentamente: lui si reca in cantiere e con precisione e minuzia controlla che tutto venga fatto a regola d’arte , con una severitá da far invidia al piú rigido ispettore. Questi 26 ettari di terreno collinosi a pochi minuti da Caracas prima sono stati spianati, poi è stata costruita la chiesa ” con le donazioni di molti privati“, poi la sede provvisoria, il campetto di calcio. Ma quel che è interessante è aspettare che il progetto arrivi alla fine, quando ci saranno anche le piscine.


Si va avanti passo dopo passo, pezzettino dopo pezzettino, quando i fondi finiscono ci fermiamo, poi ripartiamo, l’importante è per il momento completare la struttura“. Nel frattempo anche se il complesso é in costruzione, funziona sia la chiesa che la sede provvisoria, cosí come funziona anche la zona pic-nic ” vengono molte famiglie, passano splendide giornate all’area aperta, lontani dal caos cittadino, c’è spazio e aria pulita“. In chiusura Vittorio di Stefano, coglie l’occasione per concludere la nostra conversazione con un invito : “ il 27 febbraio festeggiamo qui San Gabriele, sono invitati tutti, ci sará da mangiare, un gruppo di ballo folcroristico, e altre sorprese, inizieremo alla 11 in punto“.