Strepitoso pieno a Monte Sacro


osì com’era previsto, sabato 29 gennaio è iniziata al Centro Culturale Monte Sacro la temporata 2005. Ciò che sicuramente ha costituito una piacevole sorpresa per il presidente Corrado Galzio e il resto del Consiglio Direttivo è stata la partecipazione straordinaria di pubblico, tanto che la Sala a mala pena poté contenere. Uno strepitoso pieno, insomma, che rivela l’interesse e l’adesione entusiasta della gente quando si fa vera cultura, non a singhiozzi, ma con coerente regolarità. Dopo solo sei mesi d’intensa attività, infatti, Monte Sacro è diventato un punto di riferimento non solo per i cultori della buona musica ma anche per coloro che amano i diversi generi letterari, storici, filosofici e d’attualità. Perché è appunto questa la caratteristica della programmazione: prima del Concerto in sé, un invitato di prestigio disserta su temi che in genere hanno attinenza con qualche episodio celebrativo. In questa occasione non era prevista una vera e propria conferenza ma, come ebbe a dire alla fine dello spettacolo il sagace dottor Pluchino, l’ormai insostituibile presentatore delle attività di Monte Sacro, il preambolo del Maestro Rodolfo Saglimbeni sul programma della serata è stato più che una conferenza perché ha predisposto lo spettatore a godere con maggiore pienezza il virtuosismo dell’Ensamble de Cámara de la Orquesta Sinfónica Municipal de Caracas nella brillante esecuzione di Vivaldi, Bottesini, Valentini e Piazzolla.


Oltre al Concerto Grosso Opus 3 N. 11 in Re minore di Vivaldi, è stata particolarmente applaudita dal pubblico assistente la Tarantella per Contrabasso e Fisarmonica di Bottesini, eseguita dai Maestri Joel Novoa e Venanzio Cipollitti; come pure la Sonata per Violino e Ensamble da Camera di Valentini basata sulla versione del basso continuo realizzata da Respighi, con la novità che questo arrangiamento è stato accompagnato dalla Fisormonica con l’inclusione di una seconda voce di Violino oltre al Contrabbasso e alla Mandolina. Anche il Meditango di Piazzolla ha fatto vibrare, eseguito magistralmente dal quartetto di due Violini, il Contrabbasso e la Fisormanica.


Monte Sacro comincia, in questo modo, a profilarsi come la massima espressione culturale italo-venezuelana e il suo indiscutibile prestigio è anche dimostrato dall’affermarsi ogni giorno di più dei Corsi di lingue (italiano, inglese e spagnolo per stranieri) che si offrono come complemento culturale, e che sono tenuti da sperimentati professori universitari che non improvvisano ma che applicano i metodi più moderni corredati da materiali d’appoggio da loro stessi prodotti in funzione degli interessi degli utenti. La dimostrazione che le cose si fanno bene è che all’apertura del secondo ciclo il numero degli alunni è raddoppiato.


Ora si attende con ansia un prossimo evento che sarà pubblicizzato su queste stesse pagine, e che sembra sia previsto per la metà di febbraio.