rodi: «Sempre no alla presenza italiana»


ROMA.- Le ultime polemiche a distanza tra opposizione e governo sulla missione militare in Iraq, prima della discussione parlamentare di oggi, hanno visto il leader del centrosinistra Romano Prodi ribadire il suo no al rifinanziamento e il vicepremier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini accusare l’opposizione di respingere così la richiesta d’aiuto dell’Onu.


– Se non c’è un mutamento da parte del governo, non può esserci un mutamento da parte delle forze dell’Unione – ha detto Prodi alle tv, dopo aver incontrato a Parigi il presidente francese Jacques Chirac, che si è opposto all’invasione a guida Usa dell’Iraq.


Oggi comincerà in Parlamento la discussione per la conversione del decreto legge che rifinanzia la missione di circa 3000 militari italiani in Iraq fino alla fine di giugno.


Fini ha risposto a Prodi con un comunicato in cui dice che «il ritiro dall’Iraq della forza multinazionale di pace significa far cadere nel vuoto l’appello di Kofi Annan alla comunità internazionale».


«Prodi e (Piero) Fassino non dicono no al nostro governo, ma all’Onu» ha ribadito nel comunicato


Il Segretario generale dell’Onu Annan ha lanciato di recente un appello per aiutare la ricostruzione dell’Iraq e ha detto di considerare «problematico» l’invio nel paese di militari sotto il diretto comando delle Nazioni unite, in sostituzione della forza a guida Usa.


Prodi ha invitato a non dare alle parole di Annan «un significato opposto a quello che ha».


– Noi ci siamo dedicati con ogni messo per dare forza e corpo alla fragile democrazia irachena – ha detto da Parigi.


I risultati delle elezioni irachene hanno visto il successo del blocco religioso sciita, mentre pochi arabi sunniti hanno preso parte al voto, che mette ai margini la loro minoranza, finora al governo in Iraq e privilegiata sotto Saddam Hussein.