Italiani all’estero: già alle urne nel 2005


ROMA.- Si parlava delle politiche come prossimo appuntamento elettorale degli italiani all’estero, e invece il sì della Corte Costituzionale ai quattro referendum di abrogazione parziale della legge sulla fecondazione assistita ha anticipato i tempi rispetto all’appuntamento previsto nel 2006. Attualmente non sembrano possibili le modifiche legislative alla legge che, di fatto, renderebbero vani i referendum, per cui si profila in maniera molto consistente l’appuntamento elettorale del prossimo 12 giugno. Questa, almeno, sembra essere la data più probabile che verrà comunque definita dal Presidente della Repubblica.


Immediatamente si è rimessa in moto la complessa macchina elettorale che vede coinvolti i cittadini all’estero i quali, in base alle legge 459/2001, possono votare (per corrispondenza) per le politiche e i referendum.


Adesso, il primo atto «ufficiale» è l’emanazione del decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero per gli Italiani nel Mondo, in cui viene definito il numero dei cittadini italiani residenti all’estero nelle quattro ripartizioni elettorali, sulla base dei dati dell’elenco aggiornato: un atto, comunque, che viene fatto ogni anno.


Le sedi consolari, allertate da tempo, inizieranno a definire l’entità della spesa che dovranno affrontare in vista del referendum per approntare tutte le operazioni per l’espletamento del voto (stampa schede, spedizione plico elettorale, utilizzo strumenti informatici, informazione, ecc.) che culmineranno con l’invio delle schede in Italia.


Proprio con l’obiettivo di arrivare ad un elenco il più completo possibile, ed evitare la dispersione delle schede registrate nelle passate consultazioni, anche il Comitato Permanente Anagrafico Elettorale intende attivare una campagna pubblicitaria per sensibilizzare i cittadini all’estero affinché segnalino ai Consolati eventuali cambiamenti di residenza ed ogni altro dato anagrafico aggiornato.