Piano crescita a costo zero, meno sussidi per le imprese


ROMA.- Per il piano di azione per la crescita il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco sta preparando un decreto e un disegno di legge strettamente legati.


Il piano di azione per la crescita, nuova denominazione coniata dal governo per le misure sulle competitività, sarà presentato giovedì 24 e sarà strettamente legato alla revisione europea dell’agenda di Lisbona.


Il piano sarà a saldo zero. Le misure che comportano costi – pari a un quinto del totale – saranno finanziate con riallocazione di altre risorse. Il ministero del Welfare, quindi, dovrà reperire all’interno del suo bilancio i fondi per finanziare la previdenza complementare (secondo il sottosegretario al Welfare Alberto Brambilla 20 milioni nel 2005; 200 nel 2006 e 500/550 nel 2007) e gli ammortizzatori sociali (500 mln la stima del ministro Roberto Maroni).


Per il sistema industriale il piano prevede in primo luogo la riduzione degli incentivi alle imprese e agevolazioni fiscali per la fusione tra piccole imprese.


Il piano conterrà anche la riforma della legge fallimentare, la riforma delle professioni, lo snellimento del processo civile, misure per la ricerca, misure relative alle opere pubbliche.


– Ci saranno un decreto per le misure più urgenti e un disegno di legge strettamente legati. Non è un problema: se riusciamo a concentrare la volontà politica su queste riforme strutturali, profonde, sentite, facciamo la cosa più importante da qui alla fine della legislatura – commenta il ministro.


Sui tempi, il ministro sottolinea che si tratta di un piano che «l’Italia aspetta da 25 anni, quindi non è una questione di una settimana in più o in meno».


Alle imprese Siniscalco manda un messaggio molto chiaro: lo strumento dei sussidi va progressivamente abbandondato perché cura gli effetti e non le cause.


Nel piano di azione per lo sviluppo, poi, «vi saranno misure per favorire la crescita delle imprese, con agevolazioni fiscali per la fusione di piccole imprese».