«La lingua italiana deve ricorpire il posto che le spetta»

sará discusso venerdí prossimo dai rappresentanti dei 25 Stati membri della Ue Si apprende da fonti ben informate.La richiesta di una discussione al Coreper (il Comitato tra i rappresentanti permanenti degli Stati membri) era stata annunciata dall’ambasciatore italiano Rocco Cangelosi, in una lettera di protesta ufficiale inviata al presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Durao Barroso. La lettera si faceva carico del «clamore e dello sconcerto» suscitati dalla notizia sull’instaurazione «di fatto di un regime trilingue (inglese, francese e tedesco)», dopo la decisione presa dal capo dei portavoce di escludere l’italiano nelle conferenze stampa tenute dai commissari nei giorni diversi dal mercoledi’, «relegando l’italiano a posizione del tutto secondaria». 


ROMA (aise) – «Noi, che con i nostri emigranti abbiamo più di ogni altro Paese contribuito alla costruzione dell’Europa, oggi ne veniamo esclusi». Per il Ministro degli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, quella adottata dalla Presidenza della Commissione Ue, che non ha ammesso l’italiano tra le lingue ufficiali della Commissione, è una «strana chiave di lettura»


Intervenendo sulla questione a margine della conferenza stampa di presentazione del 1° Convegno Internazionale dei Missionari Italiani nel Mondo, il Ministro Tremaglia ha commentato con parole dure la decisione di Bruxelles ed ha rivolto un «richiamo» ai rappresentanti italiani nelle sede delle istituzioni europee, poiché «nessun cenno è stato rivolto ai 2 milioni di italiani in Europa». All’Italia, ha aggiunto, viene oggi attribuito «uno stato di inferiorità rispetto a Paesi che non hanno la nostra stessa storia migratoria in Europa».


Tremaglia ha, quindi, concluso, ribadendo la necessità di una maggiore difesa della lingua italiana, che «deve ricoprire il posto che le spetta» anche nell’Ue, che anche «gli italiani all’estero hanno aiutato a costruire».