Ciampi: «Rassenerare il clima» Ha raccomandato «coraggio e umiltà», coerenza etica


ROMA – «L’auspicio che ancora oggi formulo è che tra Parlamento, Governo e Consiglio Superiore della Magistratura si svolgano sempre e soltanto confronti e dialoghi costruttivi su tutti i temi cruciali concernenti il sistema Giustizia. Occorre ogni sforzo per rasserenare il clima», ha detto Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale, ricevendo i nuovi uditori giudiziari.


Durante l’udienza a cui erano presenti anche il ministro Castelli e il vice presidente del CSM Rognoni, il presidente della Repubblica ha aggiunto: – La stabilità delle istituzioni si fonda sulla divisione dei poteri e sul rispetto pieno e reciproco delle funzioni di ciascuno. Sicchè sta ai magistrati, come a tutti coloro che sono investiti di pubbliche funzioni, non travalicare i confini istituzionali e non alimentare tensioni. Il Paese può e deve contare su questa serenità e su questo superiore equilibrio, per preservare il quale dovete sempre anestetizzare le vostre reazioni, anche davanti ad attacchi avvertiti come ugualmente diretti alle persone o all’intero ordine giudiziario. E’ questo l’unico modo non soltanto di essere, ma anche di apparire autonomi e indipendenti, rafforzando con ciò stesso la fiducia dei cittadini nella giustizia. Per parte mia – ha assicurato – io sarò sempre garante attento e severo dell’autonomia e dell’indipendenza e strenuo difensore del prestigio della Magistratura. Ciampi ha poi ricordato la relazione del PG della Cassazione sulla «necessità di rivedere e ripensare alcune procedure e per accelerare programmi intesi a rendere più efficiente l’organizzazione giudiziaria, anche mediante l’impiego diffuso e razionale dello strumento informatico». Il capo dello Stato ha invitato i giovani vincitori di concorso che entrano in magistratura per il tirocinio, a guardare «al quadro europeo, la dimensione piu’ ampia in cui l’attivita’ dei magistrati e’ destinata a svolgersi». – La Costituzione europea – ha aggiunto – fa esplicito riferimento alla necessita’ di forme di cooperazione sempre piu’ intense, anche in vista del riavvicinamento delle normative, pur nel rispetto delle particolari culture giuridiche.


Ciampi a questo punto ha fatto un implicito riferimento alla riforma dell’ordinamento giudiziario, tornata all’esame del Parlamento dopo il suo rinvio alle Camere: – Indubbiamente, sul problema della formazione, bisognerà attendere – ha detto – gli esiti di un progetto di riforma che e’ tutt’ora in fase di elaborazione. Ma questo (il riferimento al quadro europeo, ndr) e’ un punto che, al di là di soluzioni di problemi particolari, vede una sostanziale condivisione delle finalità perseguite in ogni sede, dal Parlamento, dal Ministero della Giustizia, al Consiglio superiore.


Il presidente ha citato gli articoli 101 e 104 della Costituzione, quali «regole chiarissime» per la salvaguardia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. – Sappiate però – ha aggiunto – che i primi garanti dovete essere voi stessi, con la vostra condotta.


A questo punto ha raccomandato «coraggio e umiltà», coerenza etica, e ha citato una celebre frase del Trattato sulla Tolleranza di Voltaire: «l’onore dei giudici consiste, come quello degli altri uomini, nel riparare i loro errori». A questa condotta, ha sottolineato Ciampi, deve corrispondere il rispetto per la Magistratura, le cui sentenze possono essere «criticate anche con toni forti», ma senza mai «delegittimare l’attività giudiziaria, come ha stabilito il CSM».