Competitività: mercoledì esame per Berlusconi


ROMA – L’atteso pacchetto per rilanciare la competitività sarà esaminato mercoledì prossimo da un Consiglio dei ministri ‘ad hoc’, dopo un nuovo incontro con le parti sociali previsto, secondo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.


Ieri, dopo il cdm, si è tenuto un vertice di maggioranza sullo sviluppo dal quale è emerso un accordo di massima anche se restano dei punti da approfondire come la riforma delle professioni.


Berlusconi si è mostrato soddisfatto al termine della riunione ed ha parlato di «maggioranza compatta e coesa sia al Consiglio dei ministri sia alla riunione successiva».


– Non ci sono stati dissidi di sorta è stata una mattinata molto positiva. C’è soltanto un punto sul quale abbiamo deciso un ulteriore approfondimento e ci siamo dati altre 24 ore per decidere demandando il lavoro a tre persone – ha detto Berlusconi parlando con i giornalisti al termine della riunione mentre si recava alla Camera per un pranzo con il Presidente Pierferdinando Casini e l’ex premier spagnolo Josè Maria Aznar.


Fra i temi da approfondire, ha precisato il ministro leghista per le Riforme, Roberto Calderoli «ci sono ancora due o tre punti, tra cui la riforma delle professioni».


Saranno il ministro della Giustizia Roberto Castelli, il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti e il coordinatore di An Ignazio La Russa ad occuparsi della questione, ha detto il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri aggiungendo:


– Poi ci sarà un confronto con le associazioni dall’esito del quale si deciderà se inserire o meno la misura nel piano per lo sviluppo.


Fabrizio Cicchitto, di Forza Italia, riferendosi alle polemiche tra leghisti e Udc dei giorni scorsi sul fatto che altri partiti volevano mettere «troppe cose» nel provvedimento, ha detto:


– Con la Lega si è lavorato in maniera molto positiva.


Resta invece aperto il nodo Antonio Marzano. Anche al vertice di ieri, come era già successo in passato con strascichi polemici, il ministro per le Attività produttive era assente.


– Si tratta di un provvedimento articolato in dieci punti che sarà esaminato da un apposito Consiglio dei ministri, probabilmente mercoledì prossimo – ha spiegato Berlusconi al termine della riunione di governo -. Sì, ci sarà un nuovo incontro con le parti sociali; ci sta lavorando il sottosegretario Gianni Letta, credo che sia previsto per lunedì.


Sui continui slittamenti del un provvedimento che era stato annunciato in un primo tempo ad ottobre come un collegato alla Finanziaria 2005, Berlusconi difende l’operato del governo:


– Mentre prima si pensava di fare solo certe misure in certe direzioni, via via ci si è applicati in varie direzioni anche seguendo l’esempio della commissione Barroso che ha prodotto questo documento in 10 punti. Non ci si può lamentare da una parte che non si sentono le parti sociali e dall’altra per i tempi. Credo che più velocemente di così non si potesse fare, per giungere ad un provvedimento che metta insieme anche tutto ciò che viene richiesto dalla trincea del lavoro per mettere in moto l’economia.


Il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco aveva spiegato che il rinvio è stato deciso per dare tempo alle parti sociali di presentare le proprie proposte. Scettico il sindacato.


Spero che i sindacati non abbiamo una posizione preconcetta e che ci possa essere una posizione di apprezzamento anche da parte loro – ha detto Berlusconi.