Il Premier si prepara al dibattito in Senato


ROMA – Tornato ad Arcore dopo aver reso omaggio alla salma di Nicola Calipari, Silvio Berlusconi sarà presente oggi alle esequie del dirigente del Sismi celebrate a Santa Maria degli Angeli. Il Premier è rimasto ieri al lavoro sul discorso che dovrà tenere mercoledì al Senato, un passaggio politicamente difficile vista l’emozione suscitata in tutto il Paese dall’uccisione del funzionario italiano.


Berlusconi è consapevole di non poter arretrare sulla linea stabilita a caldo venerdì sera, quella esigenza di «fare piena luce sulle responsabilità» americane nella morte di Calipari, ribadita in maniera netta all’Ambasciatore Mel Sembler a palazzo Chigi. E non a caso ieri uno stretto collaboratore del Cavaliere come Sandro Bondi ha ritenuto di inviare alle agenzie la stessa dichiarazione dell’altro giorno per chiedere al governo degli Stati Uniti «le ragioni esatte ed esaurienti di quanto è accaduto».


Ma in queste ore, si fa notare, palazzo Chigi registra positivamente l’atteggiamento «collaborativo» dell’Amministrazione americana. Tutti i vertici politici di Washington – dal presidente Bush al segretario di Stato Condoleeza Rice al Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld – hanno lanciato all’alleato messaggi univoci sulla disponibilità ad indagare per capire quanto è accaduto e sul «rincrescimento» per la morte di «un amico» degli Stati Uniti. In particolare è stata accolta con soddisfazione la dichiarazione di Dan Bartlett, il consigliere della Casa Bianca, intervenuto alla Cnn per dire che il presidente George W. Bush «vuole un completo rapporto su quanto è accaduto» venerdì ed è pronto, «ovviamente», a «condividerlo» con il presidente del Consiglio italiano. Quanto ai tempi di trasmissione di questo rapporto, Gustavo Selva, dopo aver sentito le sue fonti a Washington, ritiene che possa essere comunicato al governo italiano prima del dibattito parlamentare di mercoledì.


In ogni caso, se anche Berlusconi dovesse annunciare che la Casa Bianca ha deciso di aprire un’indagine contro i responsabili della sparatoria, la linea politica del governo sull’Iraq non subirà variazioni. La morte di Calipari insomma non mette in discussione l’impegno militare italiano a fianco degli americani nella lotta al terrorismo. Facile prevedere inoltre che il Premier non si farà sfuggire l’occasione per denunciare la venatura antiamericana di certe dichiarazioni delle frange più radicali dell’opposizione, così come verrà respinta l’accusa agli americani di aver teso «un agguato» deliberato a Giuliana Sgrena. E un passaggio stretto quello dovrà affrontare Berlusconi in Parlamento, con l’esigenza di dare risposte a un’opinione pubblica scossa dalla morte assurda di un valoroso funzionario e la necessità di non incrinare il rapporto con gli Stati Uniti. Ma in questo, per ora, i segnali che giungono da Washington sono incoraggianti.