Il Venezuela di nuovo nella mira


Roma –  Porta la firma del parlamentare Erminio Quartiani l’interrogazione con risposta scritta al Ministero degli Esteri sulle necessità della comunità italiana in Venezuela. La situazione sanitaria e d’indigenza degli italiani in Venezuela – si cita tra le premesse – è prossima alle condizioni estreme di emergenza; inoltre, il contributo al Comitas (Comitato degli Italiani all’Estero) è sceso dal 50.000 Euro a 10.000 per il 2004, «essendo questo il più antico (fondato nel 1948) ente di assistenza volontaria esistente in Venezuela per l’assistenza agli italo-venezuelani in difficoltà».


Quartiani informa anche che le piccole e medie imprese italiane in Venezuela rischiano espropri e vendite forzate a causa della legislazione venezuelana; che gli italiani in Venezuela sono esposti a rischi elevati di sequestro, mancando elementari controlli di sicurezza; che agli studenti della scuola “Agustin Codazzi” è preclusa la possibilità di proseguire gli studi universitari nel Paese ospitante; che negli ultimi 20 anni si è determinato un impoverimento medio delle famiglie italiane in Venezuela. A questo punto, viene domandato per quali enti e per quanti utenti vengano svolte azioni in Venezuela dal Governo italiano a favore degli italiani indigenti e in emergenza sanitaria, compresi quelli di origine italiana naturalizzati. E ci si chiede se si intenda aumentare: il massimale assegnato a ciascun indigente; il volume complessivo dei fondi destinati agli Uffici Consolari; ma anche se il Governo italiano intenda potenziare in primo luogo il Coasit (Comitato di Assistenza agli Italiani) e il Comitas (Comitato degli Italiani all’Estero), essendo queste le associazioni che si dedicano all’assistenza indiretta, e in secondo luogo il tessuto associazionistico e la rete dei Patronati, dei Centri Italo e di FAIV (Federazione delle Associazioni Italo Venezuelane).


Al Ministero degli Esteri viene chiesto anche se ritenga di operare con intervento urgente al fine di correggere il grave errore che ha portato ad una riduzione dei fondi assegnati al Comitas per evitarne la chiusura; se è stata valutata la priorità di avviare al più presto un programma per il censimento degli indigenti di origine italiana, utilizzando se del caso l’Associazione Civile Cristoforo Colombo, unanimemente riconosciuta come un ente di massima serietà, coinvolgendo la Casa di Riposo Villa Pompei, assegnando un ruolo di coordinamento e di sostegno alla Camera di Commercio italo-venezuelana.


Quartiani continua con la richiesta al MAE se intenda attivare ulteriori forme di collaborazione nell’ambito della cooperazione decentrata con l’Italia e l’Unione Europea, superando il vincolo del parametro OCSE che impedisce progetti comuni, «ove vi sia un reddito procapite di 4mila dollari come nel caso del Venezuela (cifra contestata dalla comunità italiana), creando forme di collaborazione con tutte le Regioni italiane ed europee». Importante capire anche quali organizzazioni italo-venezuelane ricevano finanziamenti dal Governo e l’entità degli importi negli ultimi quattro anni; se siano state coinvolte direttamente le Regioni nell’attuazione delle attività di assistenza, soprattutto per quel che riguarda gli interventi medico-sanitari d’emergenza a favore dei connazionali residenti in Venezuela; quali azioni siano state attuate per tutelare presso il Governo venezuelano le piccole e medie imprese italiane in Venezuela, al fine di poter continuare a svolgere le loro attività, senza essere passibili di espropri o vendite forzate dalla legislazione venezuelana.


Il parlamentare chiede poi se siano stati favoriti accordi scientifici ed universitari, avendo la UCV (Universidad Central De Venezuela) confermato il suo preciso interesse ad approfondire le tematiche legate ad un maggior sviluppo della collaborazione con Università ed Enti scientifici italiani; se sia stato provveduto a completare l’opera di revisione, aggiornamento e bonifica dell’anagrafe consolare entro i termini necessari, affinché, alle prossime elezioni politiche, tutti i cittadini residenti in Venezuela siano messi in condizione di esercitare il loro diritto di voto in loco. Ancora, se ritenga di riaprire i termini per il riacquisto della cittadinanza a coloro che in Venezuela l’hanno persa forzosamente negli anni Settanta; se siano state attivate forme di consultazione e coinvolgimento da parte dell’Ambasciatore e delle autorità consolari verso la comunità italiane e gli enti che le rappresentano, a cominciare dal Comitas e dal CGIE.


Ed infine se le autorità consolari italiane abbiano coinvolto i rappresentanti del Comitas, del CGIE e della comunità nel programma di incontri tecnico-istituzionali che il governo italiano e venezuelano intendono aprire a marzo in Italia.