Il Paese è oggi meno competitivo


ROMA.- Il sistema-Italia a partire dal 2000 ha perso oltre il 25 per cento di competitività, misurata sulla base dell’andamento del costo unitario del lavoro. In questo stesso periodo, l’erosione competitiva delle merci francesi e tedesche è stata invece inferiore al 10 per cento. Lo sottolinea la Banca d’Italia nel bollettino economico presentato, in cui viene riproposto l’allarme-competività per il made in Italy.


Sul conseguimento dell’ obbiettivo di un indebitamento netto al 2,7 per cento nel 2005, gravano «alcuni fattori di rischio», fra l’altro legati al fatto che la crescita economica, in base alle previsioni dei principali istituti, risulterebbe inferiore rispetto alle stime fatte dal Governo.


In base ai risultati conseguiti dall’economia italiana nel corso degli ultimi anni, «appare sempre più evidente la necessità di una politica diretta a innalzare il potenziale di crescita». E’ quanto osserva il bollettino economico di Bankitalia, rilevando che in materia di crescita della competitività i provvedimenti del Governo contengono alcuni elementi di «particolare interesse», che «possono contribuire ad avviare un processo di recupero».


In sede di rinnovi contrattuali sarebbe da considerare «perdente» la logica di puntare tout court su un ribasso salariale, in quanto per recuperare competitività occorre più in generale sopratutto incidere sul livello della produzione, sulla sua qualità e sulle tipologie dei prodotti. Lo sottolinea Bankitalia, con riferimento alla trattativa per il rinnovo contrattuale nel Pubblico Impiego. In ogni caso, Bankitalia ha ammonito circa la necessita’ di contenere gli oneri contrattuali, per evitare di allargare il disavanzo.


L’ andamento del prodotto interno lordo italiano nel 2004, +1,2 per cento, seppure più elevato rispetto all’ anno precedente, attesta un tasso di espansione «nettamente inferiore a quella media» dell’ area dell’ euro. Di conseguenza, «il divario di crescita con i principali Paesi è aumentato».


«Il ritmo di crescita dell’ occupazione si è ridotto» nel corso del 2004, «risentendo anche del progressivo esaurirsi dell’ aggiustamento della domanda di lavoro associato alle riforme avviate nel settore». Sono queste le considerazioni espresse nel bollettino economico di Bankitalia con riferimento all’ andamento del mercato del lavoro lo scorso anno.


Il prodotto interno lordo italiano dovrebbe registrare nel 2005 una crescita compresa fra l’ 1,1 per cento e l’ 1,3 per cento, secondo le previsioni formulate dai principali analisti privati, citate nel bollettino economico della Banca d’ Italia.


Si fa presente, sempre citando queste stime, che il tasso di crescita si manterrebbe inferiore a quello dell’ Eurozona. Inoltre, queste stesse stime «ipotizzano che la fase di incertezza in atto dalla seconda metà dello scorso anno venga rapidamente superata».