Un incontro per far rivivere le nostre radici


Caracas- Anche il Venezuela ha partecipato alla “Prima Conferenza della Puglia nel Mondo”, svoltasi dal 13 al 18 di febbraio, in diverse cittá della regione pugliese: Bari, Foggia, Lecce, Taranto e Brindisi.


L’evento, che ha riunito piú di 200 delegati rappresentanti delle 140 associazioni dei pugliesi emigranti, ha avuto come obiettivo riunire tutti rappresentati della comunitá pugliese nel mondo, e la Puglia nelle sue componenti essenziali: strutture operative della Regione, enti locali, mondo della cultura, del commercio e della comunicazione.


Un importante appuntamento in cui si é celebrata anche la “II Conferenza dei Giovani Pugliesi nel Mondo”, ma soprattutto che ha messo in rilievo l’importanza del lavoro delle donne pugliesi nello sviluppo delle famiglie emigranti, e di fatti è stata organizzata anche la “Prima Conferenza Delle Donne Pugliesi nel Mondo”.


In questo importante appuntamento non poteva mancare la presenza delle dame rappresentanti delle Associazioni Pugliesi operanti in Venezuela: la Dottoressa Elisabetta Apollini, dello Stato Zulia, Gianna Amorese, del Táchira, Anna Elisa Il Grande, di Carabobo, Mary Carmen Cucinella, di Lara, ed Enza Desiree De Gerolamo, di Aragua. Accompagnate dal signor Gaetano Duma, Presidente delle Associazioni Pugliesi in Venezuela, il signor Raffaele Piscopo, Consigliere del Consiglio generale dei Pugliesi nel Mondo per il Venezuela (CGPM ), oltre ai quattro giovani rappresentanti delle diverese Associazioni Pugliesi in tutto il Paese.


Con il proposito di avere un idea su punti analizzati nel Congresso abbiamo avuto l’opportunitá di conversare con una delle signore partecipanti alla conferenza, Gianna Amorese, rappresentante dell’Associazione Pugliese del Táchira.


Al riguardo, la signora Amorese ha sottolineato come i 50 interventi delle donne partecipanti abbiano evidenziato un problema comune in tutta la collettivitá, cioè la difficoltá con la lingua italiana nei nostri connazionali, soprattutto per le nuove generazioni.


– La maggior problematica sollevata da tutte le associazioni é proprio la difficoltá con la lingua italiana, fatto questo che rischia di far perdere i rapporti tra i connazionali e di complicare l’esito dei progetti della comunitá pugliese nel mondo – ha spiegato la signora Amorese. Di fatti la lingua italiana è indispensabile per comunicare a livello internazionale, e mantenere vive relazioni che altrimenti andrebbero perdendosi.


A questo proposito una delle proposte del Venezuela é stata “offrire ai giovanni corsi d’italiano e l’opportunitá di realizzare i loro studi in Puglia, con l’obiettivo di stimolare l’apprendimento della lingua italiana”, aggiunge Gianna Morese.


Tra le atre proposte delle rappresentati del Venezuela si puó mettere in evidenza la necessitá di formare un Comité di lavoro, formato dalle dame di ogni Associazione Pugliese, in modo di partecipare costantemente, e con continuitá, alla promozione dei nuovi progetti .


Ma sicuramente l’idea piú ambiziosa è la creazione di uno “Sportello Puglia” per tutti i connazionali residenti all’estero, assieme all’organizzazione di diversi viaggi per spingere ad uno scambio culturale le nuove generazioni. D’altronde l’interesse per la Puglia non sembra mai sopito, rimane una regione dal grande fascino, capace di far innamorare chiunque con le proprie perle, dalle grotte di Castellana ad Alberobello, da Santa Maria di Leuca alle Isole Tremiti, ma soprattutto per molti rimane nel cuore come la terra da cui si è partiti, da cui è iniziato il viaggio.


Conclude la signora Amorese:


– Durante i giorni della conferenza si é respirato un clima di ottimismo e pensiamo si possa continuare nella nostra azione, con l’obiettivo di non perdere, ma anzi di far rivivere le radici dei nostri compaesani”.


Laura Pecora