Berlusconi indagato per corruzione


MILANO.- Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato per corruzione in atti giudiziari in uno stralcio dell’inchiesta sulla compravendita dei diritti tv di Mediaset. Nelle settimane scorse la Procura di Milano aveva chiuso il troncone principale nell’ambito del quale il Premier è già sotto inchiesta per appropriazione indebita, falso in bilancio e frode fiscale. Secondo i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale, Berlusconi avrebbe “comprato” la testimonianza dell’avvocato inglese David Mills. I pm hanno chiesto una proroga delle indagini, richiesta che è all’esame del gip Maurizio Grigo. Quanto a David Mills, l’avvocato è uno dei personaggi chiave delle indagini, l’uomo che ha ideato in passato il sistema delle società offshore, quelle attraverso le quali Mediaset disponeva, secondo l’accusa, di fondi neri.


E la decisione di procedere anche per il reato di corruzione sarebbe arrivata dopo una testimonianza resa proprio da lui nell’ambito dell’inchiesta.


Per adesso non si sa quale sarebbe il processo nell’ambito del quale Mills depose, secondo l’accusa, dietro pagamento di alcuni milioni di euro. David Mills, va ricordato, prima di essere indagato per i diritti tv di Mediaset aveva testimoniato in 3 processi a Berlusconi: All Iberian, presunte tangenti alla guardia di finanza, e Sme nell’udienza tenuta a Londra.


Di fronte a queste accuse, il premier ha scelto il silenzio. Mentre il suo avvocato, Niccolò Ghedini, ha dichiarato: “Non ho ricevuto nessuna notizia.


Per me è una non notizia. Non so il titolo di reato. Non so nulla e per questo non posso commentare”. Per il resto, Forza Italia si è schierata compatta a fianco del suo leader: per il capogruppo al Senato, Renato Schifani, si tratta della “solita giustizia a orologeria, a dieci giorni dalle elezioni regionali e con una fuga di notizie pilotata”. Sull’altra sponda politica, Antonio Di Pietro ha chiesto le dimissioni del premier.


Diverso l’atteggiamento di Luciano Violante, presidente dei deputati dei DS che, riferendosi alla nuova indagine, ha commentato: “Non ci interessa. Siamo in campagna elettorale. Ne parliamo dopo il voto’’.


MILANO.- Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato per corruzione in atti giudiziari in uno stralcio dell’inchiesta sulla compravendita dei diritti tv di Mediaset. Nelle settimane scorse la Procura di Milano aveva chiuso il troncone principale nell’ambito del quale il Premier è già sotto inchiesta per appropriazione indebita, falso in bilancio e frode fiscale. Secondo i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale, Berlusconi avrebbe “comprato” la testimonianza dell’avvocato inglese David Mills. I pm hanno chiesto una proroga delle indagini, richiesta che è all’esame del gip Maurizio Grigo. Quanto a David Mills, l’avvocato è uno dei personaggi chiave delle indagini, l’uomo che ha ideato in passato il sistema delle società offshore, quelle attraverso le quali Mediaset disponeva, secondo l’accusa, di fondi neri.


E la decisione di procedere anche per il reato di corruzione sarebbe arrivata dopo una testimonianza resa proprio da lui nell’ambito dell’inchiesta.


Per adesso non si sa quale sarebbe il processo nell’ambito del quale Mills depose, secondo l’accusa, dietro pagamento di alcuni milioni di euro. David Mills, va ricordato, prima di essere indagato per i diritti tv di Mediaset aveva testimoniato in 3 processi a Berlusconi: All Iberian, presunte tangenti alla guardia di finanza, e Sme nell’udienza tenuta a Londra.


Di fronte a queste accuse, il premier ha scelto il silenzio. Mentre il suo avvocato, Niccolò Ghedini, ha dichiarato: “Non ho ricevuto nessuna notizia.


Per me è una non notizia. Non so il titolo di reato. Non so nulla e per questo non posso commentare”. Per il resto, Forza Italia si è schierata compatta a fianco del suo leader: per il capogruppo al Senato, Renato Schifani, si tratta della “solita giustizia a orologeria, a dieci giorni dalle elezioni regionali e con una fuga di notizie pilotata”. Sull’altra sponda politica, Antonio Di Pietro ha chiesto le dimissioni del premier.


Diverso l’atteggiamento di Luciano Violante, presidente dei deputati dei DS che, riferendosi alla nuova indagine, ha commentato: “Non ci interessa. Siamo in campagna elettorale. Ne parliamo dopo il voto’’.