Un messaggio di coraggio


La lunga, estenuante agonia del Pontefice Giovanni Paolo II sembra aver bloccato il tempo in ogni parte del mondo. Una pausa di dolore, ma anche di riflessione e soprattutto di solidarietà nella tristezza. Anche in Venezuela l’apprensione per le sorti del Pontefice ha tolto smalto ad altre polemiche, alle dichiarazioni dei politici, alle diatribe interne. Il popolo venezuelano, superando le tante barriere che sono inesorabilmente cresciute negli ultimi anni, ha ritrovato la voglia di stare insieme. Sono affiorati sentimenti semplici, veri e le voci di chi, imperterrito continuava a parlare di potere suonavano sempre più distorte e stonate.


Papa Wojtila ha stravolto il rapporto con la gente dal momento che ha scelto di andare lui stesso tra la gente. Ha viaggiato in ogni angolo del mondo. Superando barriere ideologiche e a dispetto del pericolo del terrorismo. Due volte è stato in Venezuela ed in entrambi i casi è stato accolto da una popolazione entusiasta ed emozionata.


Ma indipendentemente dal suo ruolo come massimo esponente della Chiesa cattolica Karol Wojtila lascia un insegnamento che, soprattutto in paesi come il nostro, percorsi da profonde crisi politiche, può risultare di enorme valore: l’importanza della lotta, della perseveranza per ciò che si crede. Wojtila ha conosciuto la morsa del nazismo e del comunismo. E non si è mai arreso. Ha difeso le sue idee superando le paure a dispetto di chi sceglieva strade più facili, più accomodanti. La censura non è mai riuscita a farlo tacere e da Pontefice ha continuato a percorrere la stessa strada con uguale granitica determinazione. Ha gettato un ponte verso le altre religioni, nonostante i rigurgiti antisemiti e a dispetto della diffidenza verso i musulmani che ha avvelenato buona parte del mondo dopo l’attentato alle torri gemelle. Ha parlato di pace, ha implorato la pace mentre gli eserciti si preparavano per la guerra.


La tenacia con cui ha portato avanti le sue battaglie è stata compatta, inflessibile.


Con quella stessa tenacia ha combattuto anche contro la malattia che minava il suo corpo. Senza permettere nè ad essa nè all’età di opacare la lucidità della sua mente.


Indipendentemente dalle posizioni religiose di ciascuno, al di là delle polemiche che la Chiesa come istituzione può suscitare, siamo convinti che il grande insegnamento che lascia Papa Giovanni Paolo II è proprio questo: esistono battaglie che vanno portate avanti, nonostante tutto, senza permettere alla stanchezza di vincerci. La dignità umana non ha prezzo. Non può avere prezzo.


Senza le persone che hanno accettato e continuano ad accettare il rischio di lottare per ciò che credono il mondo resterebbe preda dell’opportunismo, della banalità, delle paure.


Wojtila, anche con questa ultima, lunga agonia, ci ha lanciato un messaggio di forza, di perseveranza e di coraggio.