Il Papa nelle Parrocchie italiane all’estero


Roma – Mentre migliaia di fedeli giungono al Vaticano per un ultimo commiato al Papa e per partecipare al lutto e ai funerali del Santo Padre, milioni di cattolici non hanno la possibilità di prendere la via di Roma. Ciononostante, le comunità cattoliche di tutto il mondo sono impegnate nella celebrazione di Messe e di manifestazioni religiose in nome di Giovanni Paolo II per soddisfare il desiderio e il bisogno di tutti i credenti di avvicinarsi al Signore in un momento di intima sofferenza individuale e di dolore per la scomparsa, oltre che della massima guida spirituale terrena, di quello che è stato riconosciuto universalmente come un grande uomo.


In particolare, le comunità italiane nel mondo, profondamente legate al Pontefice, hanno potuto alleviare il proprio patimento grazie all’opera delle parrocchie e delle missioni cattoliche italiane all’estero, che stanno infatti dedicando questi giorni alla commemorazione del Papa.


Qualche minuto dopo l’annuncio della morte – spiega Don Alfio Bordiga, della Missione Cattolica di Berlino – abbiamo suonato la campana, ma un afflusso straordinario di credenti aveva già spontaneamente raggiunto la Chiesa.


Questa ha chiuso solo alle due del mattino «e solo per motivi organizzativi – assicura il parroco – visto che i fedeli non sembravano voler smettere di pregare innanzi al ritratto del Papa», emblematicamente posto sull’altare e stretto tra la bandiera italiana e quella tedesca. Nei prossimi giorni, Don Bordiga si unirà al flusso migratorio verso Roma, ma garantisce che verranno rispettati i Novendiali indetti dalla Chiesa Cattolica in nome di Giovanni Paolo II.


Differente la situazione, ma solo per ragioni demografiche, la situazione a Barbengo Gancia, paese di poche migliaia di persone in Svizzera.


– Infatti il cordoglio della popolazione – afferma Don Luigi Pessina, responsabile della parrocchia italiana locale – è stato incredibilmente caloroso. L’intera comunità locale si è precipitata in Chiesa a pregare per il Pontefice.


La morte del Papa ha avvicinato alla fede anche chi fino a quel momento non si riteneva credente. Come rivela il parroco «persone che abitualmente non frequentavano la chiesa sono accorse, si sono unite alla preghiera e per la prima volta si sono confessate».


Anche al di fuori dell’Europa la commozione è immensa, come testimoniato ad esempio dal Cappellano degli Italiani di Buenos Aires, Don Italo Serena.


– In Argentina il ricordo dell’impegno politico di Giovanni Paolo II per la pace durante la guerra delle Malvinas ha contribuito ad accrescere fortemente l’affetto popolare per il Pontefice e la sua scomparsa è stata un profondo shock per la comunità italiana.


Il commiato ha coinciso inoltre con le feste patronali delle comunità regionali italiane di Buenos Aires, che sono state interamente dedicate al ricordo e alla preghiera per il Papa appena scomparso.


Inoltre per volere dello stesso Console italiano – continua Don Serena – è stata organizzata una messa speciale per le 19 di oggi, che verrà trasmessa da 15 emittenti radiofoniche ascoltate prevalentemente dalle comunità italiane.


Una partecipazione simile si è avuta negli Stati Uniti, dove come affermato dal parroco della Epiphany of Our Lord di Boston, Ugo Strutturati, la comunità italiana ha partecipato con dolore e sofferenza alla morte del Papa.


Appena giunta la notizia del suo decesso, la popolazione è accorsa in Chiesa alla ricerca di conforto e con l’intenzione di partecipare all’abbraccio globale che tutti i cattolici del mondo, e non solo, stanno inviando all’anima del Pontefice.