Più vivace nel Sud a ripresa economica


ROMA.- La ripresa italiana è ancora lenta e restano forti ostacoli strutturali allo sviluppo. E’ quanto emerso sul fronte congiunturale dall’incontro di ieri in Bankitalia tra i banchieri e il governatore Antonio Fazio, secondo quanto riferisce una fonte della banca centrale.


– Gli intervenuti hanno confermato la lentezza della ripresa dell’economia, soprattutto nel Nord-ovest anche in connessione con l’esistenza di ostacoli strutturali allo sviluppo. Alcuni segnali di vivacità si rilevano tuttavia nel Mezzogiorno – ha detto la fonte. L’economia italiana continua a essere contrassegnata da «una lentezza della ripresa» anche a causa dell’esistenza di «ostacoli strutturali allo sviluppo soprattutto nel Nord Ovest».


Segnali di «vivacità» si riscontrano invece nel Mezzogiorno.


A rafforzare il quadro stagnante dell’economia italiana è la timidezza con cui le imprese italiane ricorrono al credito bancario. Elemento che finisce per frenare l’innovazione in un mercato in cui, invece, «solo le imprese che innovano sono in grado di svilupparsi».


Secondo quanto si apprende da fonti Bankitalia, i banchieri italiani hanno evidenziato, nel corso della riunione di ieri, «una crescente dispersione delle condizioni finanziarie e reddituali delle imprese, sia tra settori diversi che all’interno degli stessi settori. Il costo del credito – hanno convenuto i banchieri – è basso, inferiore a quello medio dell’area del’euro» ma, «nel complesso, il grado di indebitamento delle imprese si mantiene a un livello di gran lunga inferiore a quello registrato nella fase recessiva degli anni Novanta e comparabile con quello medio dell’area dell’euro». Vale a dire, insomma, che l’acqua c’è ma il cavallo non beve.


Le banche italiane, secondo la visione di coloro che hanno partecipato al summit di via Nazionale, «continuano a sostenere la ripresa dell’economia», tanto che l’aumento del credito bancario «è in linea con quello medio dell’area dell’euro». La crescita del credito risulta però limitato a pochi settori ed è «per la maggior parte riconducibile al finanziamento delle famiglie per l’acquisto di abitazioni, al settore edilizio e alle società di servizi legate all’intermediazione immobiliare».


Gli istituti di credito attuano, inoltre, «politiche volte all’allungamento delle scadenze del credito, consentendo alle imprese di stabilizzare le fonti di finanziamento e di ridurre gli oneri finanziari». La qualità del credito «non ha, poi, risentito della debolezza dell’economia in modo significativo», mentre «il credito concesso alle unità produttive di minori dimensioni e ai residenti nel Mezzogiorno continua a espandersi a ritmi superiori alla media nazionale».