I moderati uniti attorno al Cardinale Tettamanzi


CITTA’ DEL VATICANO.- Il Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi potrebbe essere il nome sul quale convergeranno i voti moderati se gli oppositori del conservatore Cardinale Joseph Ratzinger riusciranno ad unirsi per le elezioni del nuovo Papa la settimana prossima.


Lo affermano analisti del Vaticano.


Il primo turno di votazioni del conclave, che dovrebbe cominciare lunedì pomeriggio, sembra più una sfida tra Ratzinger e il predecessore di Tettamanzi come arcivescovo di Milano, Cardinale Carlo Maria Martini, assicurano i maggiori quotidiani italiani


Dal momento che nessuno dei due candidati ha probabilità di ottenere una maggioranza di due terzi, i 115 “principi della Chiesa” del conclave dovranno quindi decidere nuovi candidati.


– Nessuno si aspetta che Ratzinger o Martini andranno molto lontano – ha commentato un funzionario del Vaticano -. Perciò ci sarà un momento di stallo. E questo è il momento in cui inizia il vero lavoro del conclave.


Non ci sono dei favoriti precisi per la successione di Papa Giovanni Paolo II e la segretezza che circonda le consultazioni dei cardinali prima di entrare nella Cappella Sistina in Vaticano per il conclave rende la faccenda intrigante.


Ma alcuni cardinali sembrano ignorare il voto al segreto lasciando trapelare alcuni dettagli a pochi quotidiani italiani. La maggior parte dei cardinali, anche quelli che provengono da paesi lontani, sanno parlare italiano, così gli articoli dei giornali diventano parte delle attività politiche pro-conclave.


Nonostante sia stato l’assistente più vicino a Giovanni Paolo II e decano del Collegio dei Cardinali che deve eleggere il prossimo pontefice, Ratzinger non è un candidato scontato a causa della sua età – compirà 78 anni sabato prossimo – e il ruolo controverso giocato nel passato.


Il Cardinale è stato molto severo nei confronti dei teologi che si sono discostati dalla sua linea dottrinale e ha allontanato gli altri gruppi cristiani dicendo che non sono vere chiese.


I moderati e alcuni dei conservatori lo contestano giudicandolo un accentratore di potere al Vaticano.


I suoi oppositori presenteranno dunque per prima la candidatura di Martini, 78 anni, un riformatore rispettato, ma per il secondo turno dovranno trovare un altro candidato.