Tre Cardinali di origine italiana tra i “papabili” nel Conclave


Roma 

– Jorge Maria Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires, Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima, Justin Francis Rigali, Arcivescovo di Philadelphia, sono i 3 cardinali italici del gruppo dei 115 porporati entrati in Conclave per eleggere il 265/mo Papa.


Tra i papabili sudamericani un nome che circola con insistenza è quello di Jorge Maria Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires dal 1998, di origini piemontesi.


La scelta di un Papa sudamericano – argomenta Monsignor Rinaldo Fidel Brédice, Vescovo di Santa Rosa, in Argentina – sarebbe un onore per tutto il subcontinente, ma si tratta di un aspetto secondario: la cosa più importante è che il prossimo rappresentante della Chiesa sia illuminato dalla fede. Gli argentini – prosegue monsignor Brédice, di origini italiane –nutrono una grandissima fede e una grande devozione per la figura del Papa, ma, senza dubbio, qualora la scelta cadesse su Bergoglio, l’interesse per le vicende della Chiesa aumenterebbe in maniere significativa.


– Il Sud America è un continente in grande fermento, anche dal punto di vista politico e sociale. In questo contesto, il Cardinale di Buenos Aires, Jorge Maria Bergoglio, è senza dubbio uno dei nomi forti che viene fatto in questi giorni – commenta Carlo Silini, vaticanista de “Il Corriere del Ticino”.


Tra i giovani cattolici ed all’interno della comunità italica in Argentina – commenta Maria Laura Condó Iantorno, Vice Presidente del Consiglio Parrocchiale di Banfield, e collaboratrice nel Consiglio diocesano della Azione Cattolica di Lomas de Zamora – si discute della possibilità che il Cardinale Bergoglio venga eletto Papa, tuttavia l’ipotesi che il prossimo Pontefice venga scelto tra i religiosi sudamericani viene ritenuta poco probabile. E’ più facile che si propenda per un Papa europeo.


La Iantorno sottolinea ancora come un Papa latinoamericano potrebbe portare una ventata di novità in Vaticano.


Un uomo di queste latitudini avrebbe un altro sguardo sul mondo, ed io condivido il pensiero del Cardinale Bergoglio, molto simile a quello di Giovanni Paolo II: il suo legame con i giovani, con la cultura e con l’educazione e anche i suoi messaggi ai governanti per quanto riguarda povertà e problemi sociali.


Anche in Perù la comunità di origini italiane attende con ansia l’esito del conclave: tra i Cardinali che possono essere eletti al Soglio Pontificio vi è infatti anche l’Arcivescovo di Lima, monsignor Juan Luis Cipriani Thorne, anch’egli di origini italiane.


Sarei lieto che monsignor Cipriani venisse eletto Papa – commenta Giuseppe Ocese, membro dell’Associazione Liguri del Perù – ma più in generale un Cardinale latinoamericano che conosca da vicino la realtà locale. Comunque – continua Ocese – non credo che Cipriani possa avere molte possibilità.


La possibilità che il nuovo Pontefice venga scelto tra i cardinali nordamericani viene ritenuta poco probabile, soprattutto per ragioni di contingenza politica . Sembra dunque remota la candidatura di Justin Francis Rigali, di origini toscane, da due anni Arcivescovo di Philadelphia, per trent’anni impegnato in Vaticano.


Rigali – spiega Michael C. Dilorio, sacerdote presso la Our Lady of Consolation di Philadelphia, sita in un’area in cui vivono circa cinquecento famiglie emigrate dall’Italia nel secolo scorso – è arcivescovo da soli due anni. Ciononostante il Cardinale di origini italiane ha saputo conquistare la simpatia di tutta la comunità cattolica della città, decidendo di visitare personalmente ogni parrocchia dell’arcidiocesi, compresa la nostra.


Cosa rappresenta in particolare Rigali per la comunità italiana di Philadelphia?


Si tratta di una persona – risponde Dilorio – ancora molto legata alle proprie origini e che, per la comunità italiana della città, incarna la continuità con un passato verso il quale sta fiorendo un interesse crescente.


Quanto alle possibilità che monsignor Justin Francis Rigali salga al Soglio Pontificio, Micheal Dilorio non si sbilancia, tessendone le lodi.


Chiunque venga eletto dal conclave – chiarisce l’ecclesiastico – dovrà rappresentare la Chiesa di Cristo nella sua unità, facendosi portavoce di tutte le differenti comunità nazionali. In questo contesto Rigali potrebbe mettere a disposizione del Pontificato l’esperienza maturata nel corso di alcuni viaggi episcopali compiuti al fianco di due differenti pontefici, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II; viaggi nel corso dei quali ha avuto modo di ascoltare le esigenze e le problematiche dei fedeli di tutto il mondo.


Rigali è una persona veramente cara e rispettata da tutta la comunità italiana – commenta Giuseppe Leporace, Presidente dell’Associazione San Francesco di Paola di Huntingdon Valley, cittadina alle porte di Philadelphia– .Tuttavia non credo che abbia molte possibilità di diventare Papa, poiché ritengo che il conclave eleggerà un Pontefice italiano.


Sulla stessa linea d’onda il giudizio di Vincent Genovese, Presidente della Alliance of Italian American Association di Philadelphia.


Monsignor Rigali – asserisce infatti Genovese – ha saputo impressionare favorevolmente la comunità italiana di Philadelphia, in virtù di una costante presenza sul territorio. Naturalmente noi tutti ci auguriamo che Rigali possa essere eletto Papa, ma, in tutta sincerità, non credo che abbia molte possibilità, sia per ragioni anagrafiche, sia in relazione agli scandali di natura sessuale che negli ultimi anni hanno coinvolto la Chiesa cattolica negli Stati Uniti.


Proprio come risposta della Chiesa romana agli scandali che hanno coinvolto il mondo cattolico statunitense, tuttavia, la candidatura di Rigali potrebbe rappresentare, secondo l’opinione di Genovese, un segnale forte.


L’immagine della Chiesa americana nel mondo è quella di un’istituzione in crisi, all’interno della quale molti religiosi hanno perduto la percezione della reale missione ecclesiastica e delle restrizioni ad essa connesse. Per questo motivo ritengo che un Papa statunitense potrebbe ergersi quale esempio per tutte le diocesi d’America, riconducendole all’originario messaggio di Cristo e della sua Chiesa.