Ancora dubbi sul voto degli italiani all’estero


ROMA – Non si scioglie ancora definitiva-mente il nodo della circoscrizione estero in caso si dovesse andare ad elezioni anticipate. Il decreto per consentire il voto degli italiani all’estero non è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri.


– Abbiamo iniziato la discussione – ha riferito ai giornalisti il ministro Claudio Scajola lasciando Palazzo Chigi.


– In una situazione di crisi come questa, a pensare male si fa peccato, ma spesso non si sbaglia: la Casa delle libertà si sta giocando tutte le carte perché sia esclusa tecnicamente la possibilità di andare a votare a giugno -. lo ha affermato Nuccio Cusumano, capogruppo dei Popolari-Udeur a Montecitorio, a proposito della mancata approvazione, da parte del consiglio dei ministri, del decreto legge per consentire il voto anche agli italiani residenti all’estero, in caso di elezioni anticipate al prossimo giugno


Eppure, in vista della riunione del Consiglio dei Ministri, di ieri pomeriggio, il Ministro Tremaglia, con un comunicato ufficiale, aveva sottolineato che il Decreto Legge proposto dal Ministro degli Interni non si riferiva al voto degli italiani al-l’estero.


Ed in effetti da Palazzo Chigi si comunicava che il CdM era stato convocato per l’esame del “decreto-legge concernente disposizio-ni urgenti per la ripartizione di seggi per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” e “leggi re-gionali”.


Eppure già da martedì, 19 aprile, sul sito ufficiale del Viminale si legge questa nota:


“Il Ministero dell’Interno rende noto che è stato predisposto uno schema di decreto legge che garantirebbe, anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere, il regolare svolgimento delle votazioni (pur non essendo ancora terminata la pro-cedura di revisione dei collegi elettorali nazionali) e la contestuale attuazione della legge Tremaglia sul voto degli italiani residenti all’estero”.