La fitta agenda del CGIE

Mentre si avvicina l’appuntamento elettorale del referendum che vedrà protagonisti anche gli elettori italiani all’estero,


altri importanti appuntamenti attendono la comunità, a cominciare dalla riforma della Legge 153 della quale si parla e discute ormai da lustri, ma che non si riesce a concludere, con tutti i problemi che ne derivano per le centinaia di migliaia di persone che nelmondo studiano la lingua italiana.


“Nella sola Svizzera – ricorda Dino Nardi del Comitato di Presidenza del Cgie – abbiamo oltre 15.000 alunni che frequentano i corsi di lingua e cultura italiana, un numero impressionante se pensiamo che, ormai, non si tratta più di figli di emigrati bensì di nipoti o pronipoti”. Il Cgie, inoltre, intende riservare una particolare attenzione alla soluzione dei problemi sociali e previdenziali degli emigrati più anziani, specie di quelli residenti nei Paesi latinoamericani.


Altro appuntamento in agenda è la Conferenza Stato, Regioni, Province autonome e Cgie “da convocare – sottolinea


Nardi – al più presto, non fosse altro perché è un obbligo previsto dalla stessa legge del Cgie, e perché è indispensabile per verificare lo stato attuale delle competenze dello Stato centrale e delle Regioni nell’ambito delle politiche per i cittadini residenti all’estero e per poter dire la nostra anche rispetto alla riforma della Costituzione della


quale si sta discutendo in Parlamento”.


Di recente, proprio per sollecitare l’indizione della Conferenza, la Commissione preposta delCgie, presieduta da Claudio Micheloni, si è incontrata con il ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia. Infine, tra i prossimi


impegni del Cgie, Nardi ricorda “la necessità di riuscire finalmente a concretizzare una conferenza mondiale dei


giovani italiani nel mondo della quale si parla e discute da troppo tempo”.