Referendum: come si vota all´estero per corrispondenza

In vista dell’appuntamento elettorale del referendum, ricordiamo che potranno votare per corrispondenza i cittadini italiani che ne abbiano i requisiti, ovvero, che hanno compiuto i 18 anni di età, che siano iscritti nelle liste elettorali e all’Aire. L’iscrizione all’Aire va fatta, quando si risiede stabilmente all’estero, presso il Consolato di riferimento. Proprio in vista dell’appuntamento elettorale, è bene verificare la propria posizione, soprattutto se nelle passate elezioni (referendum 2003 e Comites 2004) non è stato recapitato il plico contenente il materiale elettorale. Il mancato recapito è spesso dovuto proprio all’inesattezza dei dati anagrafici.


Per cui “è indispensabile – ricorda il ministero degli Esteri sul sito www.esteri.it – informare la propria sede consolare di ogni variazione di indirizzo oppure di stato civile del proprio nucleo familiare, affinché i dati siano sempre aggiornati”. Subito dopo l’ufficializzazione della data del referendum, stabilita per il 12 e 13 giugno in Italia, i Consolati, già allertati da tempo, stanno intensificando le operazioni per permettere il voto ai connazionali all’estero. Tra le prime operazioni, l’invio del plico elettorale agli elettori.


Il plico, oltre alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, contiene un foglio informativo sulle modalità di voto; una busta grande preaffrancata con l’indirizzo delConsolato; una busta piccola; in questo caso, 4 schede per permettere di esprimere il proprio voto in merito ai quattro referendum di abrogazione parziale della legge sulla fecondazione assistita; il certificato elettorale. Una volta espresso il proprio voto per i quattro referendum, l’elettore dovrà inserire le schede nella busta piccola che andrà ben sigillata per garantire la segretezza del voto. A sua volta, la busta piccola andrà inserita nella busta grande preaffrancata, insieme al tagliando elettorale (da staccare dal certificato elettorale). A questo punto, le operazioni sono concluse, e la busta grande dovrà essere spedita (l’indirizzo è già sulla busta) o consegnata direttamente al Consolato nei tempi consentiti. E’ bene ricordare che sono valide le schede giunte al Consolato entro le ore 16,00 del giovedì che precede le elezioni in Italia. I voti degli elettori italiani all’estero verranno conteggiati nella cosiddetta circoscrizione Estero, suddivisa in quattro ripartizioni: 1) Europa, compresi i territori asiatici della Federazione russa e della Turchia; 2) America Meridionale; 3) America Settentrionale e Centrale; 4) Africa, Asia, Oceania e Antartide. I Consolati, chiuse le operazioni consentite entro le 16 del giovedì che precede la data delle elezioni in Italia, in questo caso, il 9 giugno, invieranno in Italia con valigia diplomatica le buste per lo spoglio. Lo spoglio avverrà contemporaneamente alle operazioni che riguardano le schede votate in Italia. Come è già avvenuto in occasione del referendum del 2003, materialmente questa operazione sarà gestita dalla Corte d’Appello di Roma che provvederà ad istituire un seggio ogni 5 mila elettori.