Partito unico o ritorno al proporzionale


ROMA.- Forte della fiducia ottenuta dal Senato, Berlusconi replica accusando l’opposizione di “catastrofismo, disfattismo” e propone un bipolarismo con due soli partiti. Il Premier afferma d’ispirarsi al sistema vigente nelle grandi democrazie, ovvero quelle che si oppongono alla sinistra (come i republican negli Usa, i popolari in Germania, i conservatori in Gran Bretagna). Subito dopo Berlusconi ammette che la sua alternativa, tra partito unico e sistema proporzionale, a quella che aveva definito “legge ibrida”, altro non era che una provocazione. Il Cavaliere si schiera dalla parte delle aziende europee e accusa la Banca centrale eurpea di operare in una politica lesiva alla competitività e afferma “Stiamo portando avanti una battaglia per introdurre quote di limitazione per le importazione in Europa di prodotti cinesi e penso che vinceremo anche questa battaglia”. Berlusconi torna a parlare del programma di governo, confermando gli impegni per il Sud, famiglie e imprese. Dure le critiche dell’unione che accusa la maggioranza di “incapacità” e “indecisione” nella risoluzione della crisi di governo, identificando nella figura del premier il vero problema. “È che la crisi è tutt’altro che chiusa e questo lo sa anche Berlusconi – parla il segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti – E’ finita la sua era, ecco perché ora si tira fuori l’idea del partito unico, o di un cambio della legge elettorale. La sua era è finita e per evitare questo lui crede di cambiare il sistema politico”.