Casini: l’Italia vuole verità, chiarezza e lealtà


ROMA.- Il Pentagono ha ammesso che le parti del rapporto dell’inchiesta sull’uccisione di Nicola Calipari, destinate a non essere pubblicate, sono state diffuse per errore, ma ha osservato che ciò non altera la sostanza dei contenuti del documento. L’ambasciatore Cesare Ragaglini e il generale Pierluigi Campregher, rappresentanti italiani nell’inchiesta congiunta, hanno consegnato il rapporto alla Presidenza del Consiglio. Ora che gli “omissis” del rapporto americano sono stati svelati, il centrosinistra chiede al governo chiarezza: “ci sono troppe discordanze, troppe incertezze e troppa confusione, niente subalternita’ agli Usa, serve la verita’ piena”; la sinistra radicale insiste per il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq. Forza Italia respinge le critiche: “Il governo vuole fare piena luce sulla morte dell’eroe Nicola Calipari’’ assicura Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di FI “l’intera vicenda non puo’ assolutamente mettere in discussione l’impegno delle nostre truppe in missione di pace in Iraq’’. Tacciono Alleanza nazionale e Udc, mentre la Lega critica Washington: l’America è corsa ai ripari facendo credere che una ingenuita’ informatica possa essere la chiave di volta per sistemare le cose – attacca il vicepresidente del Senato Francesco Moro – Non ci crede piu’ nessuno. Abbiano il coraggio di dire, loro, come sono andate le cose perche’ lo sanno.


Le versioni dei due paesi alleati sono in disaccordo su tre questioni: la dinamica del fatto, il comportamento dei soldati Usa al posto di blocco e il coordinamento con le autorita’ competenti in Iraq; punti che Berlusconi affrontera’ giovedi’ mattina alla Camera comunicado la posizione del governo a riguardo dell’inchiesta. Vicenda spinosa, dunque, ora tutta nelle mani del presidente del Consiglio e del suo governo.