Pisanu: “Una legge bipartisan per il voto degli italiani all’estero”

Una norma “bipartisan“ che modifichi l’attuale legge elettorale:  è questa la proposta avanzata il 4 maggio dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, che ha partecipato a un’audizione della Commissione Affari costituzionali della Camera. Alla Commissione il ministro ha presentato una relazione sulle modifiche da apporre ai collegi elettorali di Camera e Senato, rese necessarie non solo dalla legge che consente il voto degli italiani all’estero – la cosiddetta legge Tremaglia – ma anche dalle variazioni della popolazione registrate dal censimento Istat del 2001. “La revisione dei collegi elettorali é un argomento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema democratico –ha premesso Pisanu -e bisogna, dunque, farne oggetto di un aperto confronto parlamentare. Nei giorni scorsi il consiglio dei ministri aveva già varato d’urgenza un decreto – appoggiato anche dall’opposizione – per permettere il voto degli italiani all’estero e porre contemporaneamente un rimedio alla situazione del Molise,  Regione in cui per effetto della nuova legge Tremaglia sarebbe venuta a mancare la quota proporzionale. “Il parlamento – ha spiegato Pisanu – deve intervenire per riuscire a stabilire ’meccanismi appropriati’ per determinare il nuovo rapporto 75%- 25% tra maggioritario e proporzionale,  e dall’altra deve ridisegnare almeno una parte dei collegi elettorali, la cui popolazione nel frattempo è parecchio cambiata. I collegi attuali sono basati infatti sui dati del censimento Istat del 1991, non di quello del 2001”. La consistenza demografica media di un collegio è determinata su base regionale, per il Senato, o di circoscrizione elettorale, per la Camera. I limiti di oscillazione máxima di un singolo collegio rispetto a questa media sono oggi del 10%, in positivo o in negativo. Superato il limite, occorre rivedere i confini del collegio. Secondo i dati Istat citati dal ministro sono almeno 5 le Regioni e 10 le Circoscrizioni elettorali dove dovrebbe essere aggiunto o tolto almeno un seggio, in base ai nuovi dati sulla popolazione. Come ha spiegato Pisanu, “in alcuni casi, lo scarto dalla consistenza demografica media arriva al 36% in eccesso e al 26% in difetto, con una disparità che in taluni casi sfiora il rapporto di 1 a 2”. Il rischio, ha aggiunto , è dunque quello di violare la Costituzione, il cui articolo 48 tutela l’eguaglianza, il  “peso”, del voto. La proposta di Pisanu è dunque quella di una “normativa condivisa” per affrontare la questione, almeno nei casi più difficili: “Si potrebbe aumentare il margine di scostamento portandolo per esempio fino al 15%, e contemporáneamente dare mandato alla Commissione Biggeri  (che studia la revisione dei collegi elettorali) di ridisegnare su questo presupposto i collegi”, ha concluso il ministro.