In cerca di una sicilianitá che va oltre alle dimensioni spaziali


Valencia Sono state tre giorni d’ intenso lavoro quelli che hanno interessato il Secondo Convengo Internazionale «Sicilia senza Confini», la manifestazione promossa dalla Regione Sicilia, dal C.R.A.S.E.S (Centro Regionale Assistenza Solidarietà Emigrante Siciliani), il Se. R.E.S. (Segretariato Regionale Emigrante Siciliani) e la Federazione delle Associazioni Siciliane del Venezuela. Il Convengo, che ha avuto luogo presso il Centro Italo – Venezuelano di Valencia dal 2 al 4 maggio, è figlio della volontà di proseguire il cammino intrapreso nel 2002 a Cefalù, in Sicilia, quando per la prima volta un gruppo di giovani di origine siciliana si incontravano dando vita ad un dibattito sull’identità culturale della società globalizzata del terzo millennio.


L’incontro, che ha visto la pertecipazione di numerosi giovani e rappresentanti degli ambienti politici e culturali italo-venezuelani, ha toccato un argomento di grande interesse per la comunità siciliana residente in Venezuela e per quella in Sicilia, ovvero il bisogno di una stategia di integrazione socio-culturale che, alla luce delle nuove dinamiche generazionali, riesca a rafforzare i rapporti tra le due realtà.


Il secondo appuntamento di «Sicilia senza Confini» ha preso le mosse da Caracas; dove in un incontro poco formale Rosita in Geronimo, presidente delle Associazioni Siciliane in Venezuela, ha accolto i giovani partecipani e presentato loro i gruppi di lavoro. Nella città di Valencia l’evento, curato dalla signora Elizabeth Autieri, ha ufficialmente preso il via. Molte le autorità presenti al Convengo: il dott. Fabrizio Colaceci, Console Generale d’Italia in Caracas; Renzo Bertuzzi, Vice Console Onorario in Valencia; Maria Perticone, Vice Console Onorario in Maracay; Rosita in Geronimo, Presidente delle Associazioni Siciliane in Venezuela; Teresina Geronimo, segretaria del COMITAS.


L’intervento del dott. Colaceci ha ribadito l’importanza del sentimento di identità sottolineando che «l’Italia è un grandissimo Paese, senza limiti di frontiere, libero, dove la gente emigrando ha trasmesso i valori e la cultura italiani al mondo, in modo generoso. [Gli italiani] non hanno mai dimenticato il senso d’identità, che invece si è fatto negli anni sempre più preciso, forte e focalizzato». Il Console Generale ha inoltre ricordato l’importante ruolo degli italiani residenti all’estero: «hanno un’identità da difendere, da salvaguardare e da far valere come fenomeno attraverso il quale l’Italia potrà continuare ad essere quella che sempre è stata, cioé un grandissimo Paese».


La Vice Console in Maracay, Maria Petricone, ha parlato di bisogno di responsabilizzare le giovani generazioni sulll’importanza delle radici ed ha aggiunto: «In questo modo, non esistono frontiere, tutti dobbiamo darci una stretta di mano, insieme possiamo e dobbiamo trovare una soluzione. A voi govani resta la responsabilità di capire e portare avanti ognuna delle difficoltà attraverso l’impegno e la curiosità di conoscere e sperimentare nuove situazioni».


Gaetano Beltempo, Presidente del C.R.A.S.E.S., ha passato in rassegna le varie attività in cui si è articolato il programma del Congreso tra queste la presentazione del libro « Con il cuore oltre l’Oceano « di Roberto Mazzarella, testimone della missione e dell’impegno di Monsignor Azzara a difusa dei valori e della cultura. «Tanti anni sono trascorsi ma l’entusiasmo e la voglia di servire concretamente le nostre comunità siciliane residente all’estero sono nel nostro DNA, nel nostro sangue, perchè così ce lo ha trasmesso padre Azzara, al quale questo lavoro è dedicato, nella certezza che di tutta la sua carica umana, la sua intelligenza il suo cuore e il suo amore per gli emigrati, il C.R.A.S.E.S sarà sempre fedele interprete» racconta l’autore.


Tra le altre attività che si sono svolte nelle tre giornate ricordiamo: la conferenza sul tema «Identità culturale della Sicilia e processo di globalizzazione» del prof. Nino Buttitta, antropologo e direttore del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Palermo; l’intervento dell’On. Francesco Scoma sulla presentazione delle «Politiche della Emigrazione della Regione Sicilia»; il seminario sul mondo dell’immagine «Dalla fotografia al film» a cura di Ezio Pagano, direttore del Museum di Bagheria, con la partecipazione di Sebastiano Gesù, Chiara Fragalà e Sandro Scalia. La manifestazione è stata arricchita dalla proiezione di due pellicole italiane: «Placido Rizzotto», un film di Pasquale Scimeca, che racconta la storia di un coraggioso dirigente sindacale di Corleone in lotta per l’occupazione delle terre incolte, che viene assassinato dalla mafia il 10 Marzo del 1948; l’altro film «Oltremare ma non è l’America» di Nello Correale, è la storia di un gruppo di emigranti siciliani che imbrogliati partono per l’America, ma sbarcano in Toscana (dove tutt’ora si trova la località «California» battezzata così dalle vittime della truffa).


Insomma un Convegno ricco di eventi e curiosità quello di «Sicilia senza Confini», ma soprattutto un’esperienza volta a riscoprire il valore delle radici culturali del popolo siciliano, un’»identità viva» immersa nella società globalizzata.


L’appuntamento per il Terzo Convegno Internazionale «Sicilia senza Confini» è previsto per febbraio 2006 in Australia.