La nostra emigrazione una grande risorsa e ricchezza

ROMA.- Ruolo della cultura, della ricerca, dell’imprenditoria e della religione italiana all’estero. Questi gli aspetti discussi durante la conferenza “Gli Italiani all’estero: un patrimonio nazionale”, organizzata dal Dipartimento per gli Italiani nel Mondo del Mae, nell’ambito del Forum della Pubblica Amministrazione, in corso dal 9 maggio scorso presso la Fiera di Roma. Sul tema della cultura e la ricerca italiana all’estero sono intervenuti Bruno Bottai, Presidente Società Dante Alighieri e Barbara Ensoli, Dirigente di Ricerca Istituto Superiore di Sanità. Il primo, in particolare, si è soffermato sul ruolo della lingua italiana nel mondo, riconoscendo la “crescente attenzione per l’italiano” che soprattutto i giovani riservano all’idioma, recepito “come lingua di grande cultura”. Bottai, dopo aver ripercorso brevemente la storia della Dante Alighieri, ha auspicato anche per il futuro il quadro positivo e ottimista che la lingua italiana sta vivendo oggi. “È una condizione – ha precisato – che si spero continui. Questa vitalità deve essere proseguita dalle giovani generazioni”. La Ensoli, da parte sua, ha presentato il progetto cui lavora da ormai dieci anni, “Sviluppo di un vaccino contro l’HIV/Aids”, illustrandone esiti e successi. Tra i siti clinici citati dalla ricercatrice, anche l’ospedale San Gallicano, “centro importantissimo perché riferimento delle popolazioni immigrate, quindi target delle distribuzione medicinale”. Per portare avanti il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità, “occorrono – secondo la ricercatrice – progetti nazionali ed internazionali di cooperazione”. Tra questi, ha ricordato l’accordo con la statunitense Chiron Corporation, altri progetti europei, e le partnership messe in atto con l’Africa e i Paesi in via di sviluppo grazie all’intervento del Mae. La realtà religiosa degli italiani all’estero è stata invece tratteggiata da Domenico Locatelli, Presidente della pastorale per l’emigrazione Fondazione Migrantes, che ha rilevato il ruolo decisivo e importante dell’associazionismo religioso all’estero, realizzato da quel corpo di missionari sparsi in tutto il mondo, “i primi ad aiutare e sostenere gli italiani emigrati all’estero, a fornire punti di riferimento grazie ad aggregazioni di tipo sociale, quali confraternite e comitati che, nelle forme più svariate, si sono diffusi a macchia d’olio nei territori, dando vita ad una celebrazione della diversità”. In particolare, secondo Locatelli, “l’associazionismo religioso garantisce vincoli d’intesa e unione e crea canali di comunicazione tra oriundi e emigrati di nuove generazioni”. “Si è diffuso – ha proseguito – anche un’associazionismo di patronato, mutualistico e cooperativistico, che opera persino in ambito culturale”.


Per illustrare la realtà imprenditoriale italiana all’estero sono intervenuti Gaetano Fausto Esposito, Direttore Assocamerestero e Augusto Midoli, Vice Presidente Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo. Necessità di “fare rete”: questo il concetto ripetuto da più parti e alla base degli ultimi interventi della conferenza..


“Non ci rendiamo conto della forza che hanno gli italiani all’estero”, ha dichiarato Esposito. “Sono 560mila le imprese che operano e hanno rapporti con l’estero, c’è un universo di piccole medie imprese che vogliono e sono sui mercati esteri e spesso non esprimono tutte le potenzialità che hanno, perché non si conoscono fra loro e non sono collegate”. Dello stesso avviso Midoli, nato in Etiopia e figlio di emigrati, che ha anche ricordato come “l’attaccamento alla madre patria” sia “una realtà viva” tra gli italiani all’estero, “attaccati alla nostra bandiera”. Ultimo intervento della conferenza, prima delle conclusioni del Ministro Tremaglia, Mario Baldassarri, Viceministro dell’Economia e delle Finanze. “L’Italia – ha esordito Baldassarri – ha un gigantesco pozzo petrolifero, gigantesche materie prime che non riesce a sfruttare e mettere in sinergia: sto parlando dei 60 milioni di italiani nel mondo e della valenza economica importante che rivestono”.