L’ombra dello sciopero

ROMA.- E’ ancora fumata. Incombe il pericolo dello sciopero. Ma per capire come andrà a finire la vertenza per il rinnovo del contratto degli statali bisognerà aspettare ancora qualche giorno, il tempo necessario per una ulteriore verifica da parte del Governo della disponibilità finanziaria. Manca infatti, per il momento, una posizione univoca all’interno dell’esecutivo sugli aumenti da proporre ai sindacati per rinnovare il contratto, scaduto ormai da 16 mesi.
E al termine dell’ennesimo incontro ‘informale’ di ieri, i sindacati hanno riferito che il governo si è riservato di dare una risposta fra due o tre giorni.
Lo scontro è fra le maggiori aperture di An e Udc alle richieste sindacali di aumenti superiori ai 100 euro e quella del ministro dell’Economia Domenico Siniscalco, che pensa alla tenuta dei conti pubblici, ma soprattutto della Lega, restia a fare concessioni alla categoria del pubblico impiego.
La Finanziaria 2005 stanziava un incremento medio di 95 euro, pari al 4,3 per cento.
– Il governo, pur mantenendo fermo l’impegno politico di chiudere il contratto del pubblico impiego, ha bisogno di un’ulteriore verifica sulle risorse disponibili alla luce degli altri impegni presi con il documento programmatico. Si tratta di rendere questa verifica la più rapida possibile per non lasciare i lavoratori pubblici ancora altro tempo senza contratto – ha fatto sapere in serata il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno. Il ministro di An non ha risparmiato una stoccata al Carroccio parlando di “tentativo propagandistico della Lega di appropriarsi della leadership del fronte cosiddetto ‘rigorista’”.
Nel pomeriggio di ieri la Lega, in una nota diffusa al termine della segreteria politica riunita eccezionalmente a Roma, ha fatto sapere che “il rinnovo del contratto del pubblico impiego non può prescindere da una decisione complessiva sulle iniziative di rilancio della politica economica con particolare riferimento al sostegno alle imprese e alla famiglia, così come definito in sede di programma del nuovo governo”.
Alemanno ha poi precisato che le cifre sulle quali si ragiona per gli aumenti del pubblico impiego sono compatibili con quelle rese disponibili per il settore privato, rispondendo a distanza a Siniscalco che nei giorni scorsi aveva sottolineato come i rinnovi dei contratti del settore privato siano avvenuti sotto i 100 euro.
Uscendo da Palazzo Grazioli al termine del vertice governativo, era stato lo stesso Alemanno ad annunciare che all’interno dell’esecutivo non si era raggiunto un accordo.
– No – aveva risposto Alemanno ai giornalisti che gli chiedevano se ci fosse convergenza fra i ministri. –
– Stiamo lavorando sulle proposte – ha aggiunto.
– La trattativa è ancora in corso. Noi abbiamo fatto alcune proposte e il governo si è riservato di darci una risposta entro i prossimi due-tre giorni – ha commentato il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, al termine dell’incontro di ieri con i segretari generali di Cgil e Uil, Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti e i ministri dell’Economia Domenico Siniscalco, dell’Agricoltura Gianni Alemanno e della Funzione pubblica Mario Baccini con la supervisione del sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta.
Pezzotta ha aggiunto che il governo si è impegnato ad affrontare la questione nel consiglio dei ministri di venerdì e subito dopo darà la risposta attesa.
Più rigida la posizione della Cgil, secondo la quale “si aspetta qualche risposta dal governo”.
– Pare di capire che fra di loro ci sia qualche problema.