La gastronomia Friuli Venezia Giulia

Un po’ di storia

Il Friuli è un territorio sempre apprezzato per i suoi sapori e il suo territorio. Si narra che Un re longobardo oltrepassando le Alpi inviò alcuni uomini alla ricerca di un luogo dove ci fosse “buon vino e buon stare” Gli uomini lo trovarono e vi appesero un ramo di albero in segno di riconoscimento. Da allora la frasca è diventata una specie di insegna per le tutte le case coloniche dove si trovano i prodotti tipici della tradizione gastronomica friulana
La cucina friulana e dell’intera zona rimane legata ai più diffusi prodotti locali, chiusa in una realtà economica e culturale priva di contatti, di nuovi apporti e nuove proposte.
Basti pensare che la stessa riforma protestante trovò attivi solo singoli intellettuali, ma non ottenne molto successo fra i contadini dei possessi austriaci.
Dall’altra parte del confine gli Asburgo insediarono un capitano a Gorizia con poteri su tutto il territorio nel quale erano però varie signorie feudali, mentre Gorizia, Cormons, Aquileia avevano l’autonomia cittadina. Vennero mantenuti nella contea gli “Stati provinciali” come nelle altre province austriache, con il compito di consentire e di ripartire le contribuzioni; ma cittadini e contadini presto ne uscirono, mentre nobili e clero vi durarono fino al 1783 intervenendo, coi loro delegati, alla Dieta delle province ereditarie di casa d’Austria.
La costituzione del Regno d’Italia rafforzò, a sua volta, l’irredentismo, non solo nell’Istria ma pure a Trieste e a Gorizia. Il processo di industrializzazione (di Trieste, di Monfalcone, di Pola diventata, dopo il 1866, grande base navale) inserì nella lotta politica un consistente e ben organizzato partito socialista, mentre la situazione internazionale (Triplice Alleanza) rendeva spesso difficile l’azione dell’irredentismo che ebbe le sue principali manifestazioni a Trieste e, in genere, nelle città.
Dunque,i l Friuli Venezia Giulia è certamente la regione italiana che ha subito i maggiori travagli storici perdurati attraverso i secoli fino ai giorni nostri. Usi, costumi e tradizioni culinarie si sono tramandati negli anni senza grandi mutamenti o arricchimenti, ben caratterizzati dalle influenze delle culture dei popoli con cui questa terra è venuta a contatto.

La gastronomia Friuli Venezia Giulia

La cucina del del Friuli Venezia Giulia (Regione a statuto speciale) risente della netta divisione esistente tra il Friuli e la Venezia Giulia. La stessa morfologia della regione che va dal mare ai monti, la diversità delle culture, delle popolazioni e delle genti che l’hanno abitata hanno contribuito in maniera sostanziale ad una differenziazione delle tradizioni culinarie che vi si ritrovano.
Ad esempio la cucina friulana é caratterizzata dalla fusione di antiche tradizioni gastronomiche contadine con quelle aristocratiche.
Il Friuli è una terra ricca di storia e di influenze con popoli che hanno conquistato questo territorio.
Una caratteristica di importazione che ha segnato la cucina friulana è l’uso indiscriminato di zucchero, formaggio, burro, frutta, marmellate, mostarde, senapi, in tutti i piatti, dai primi ai dolci.
Invece la gastronomia triestina vede accostate ricette venete, austriache, slave, ebraiche e greche. Non è quindi raro trovare sulle tavole triestine piatti come il riso alla greca, il sanguinaccio alla boema o la costoletta alla viennese.
Molto usati in tutto il territorio triestino sono gli gnocchi;in particolare va ricordato lo gnocco di pane al prosciutto (uno gnocco gigante di pane raffermo soffritto in un composto a base di prosciutto) e gli gnocchetti di fegato, derivati dalla tradizione austriaca.
Mentre la zona montana della Carnia possiede una sua tradizione specifica che si differenzia totalmente dal resto della regione. Anche se non si hanno testi specifici completi, ma più genericametne liste di cibi, la cucina di questa zona è rimasta sostanzialmente immutata sia nelle componenti che nei metodi di lavorazione.
Primo Piatto:
Gnocchi di prugne

Ingredienti
1 kg patate,
1 uovo,
burro, sale,
latte,
250 g di farina bianca,
prugne nere secche,
pane grattugiato,
cannella.

Preparazione
Lasciare ammorbidire le prugne in acqua tiepida, togliere il nocciolo, al posto del nocciolo mettere un cucchiaino di zucchero. Lessare le patate e passarle allo schiacciapatate, lasciarle intiepidire, aggiungere la farina, l’uovo, una noce di burro 4 cucchiai di latte e un pizzico di sale, lavorare bene con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo, formare degli gnocchi abbastanza grossi, al centro di ognuno mettere una prugna e richiudere. Lessarli in acqua bollente, scolarli e condirli con pane grattugiato rosolato nel burro, zucchero e cannella.

Secondo Piatto:
Lepre in salsa
Ingredienti
Lepre, 1 bicchiere di aceto, 2 cipolle, sale, ½ lt di vino rosso, 1 spicchio d’aglio, 100 g di burro,
1 costa di sedano, pepe, 5 foglie di salvia, 1 rametto di rosmarino, 1 bicchiere di vino bianco secco, 3 foglie di alloro, 2 carote, origano, olio d’oliva.

Preparazione
In una casseruola mettere il vino rosso, l’aceto, qualche grano di pepe, la salvia, l’alloro, il rosmarino e un pizzico di origano, poi unire le carote ed il sedano tagliati a pezzi, far bollire il tutto per circa 15 minuti e lasciar raffreddare. Pulire bene la lepre, tagliarla a pezzi e metterla in una terrina, versare sopra la marinata preparata e far riposare in un luogo fresco per circa 12 ore. In una casseruola far scaldare l’olio e il burro, unire i pezzi di carne ben scolati e far rosolare bene. Quando la carne avrà preso un bel colore aggiungere l’aglio schiacciato e le cipolle affettate sottilmente, bagnare con il vino bianco e una parte della marinata filtrata, aggiustare di sale e pepe e far cuocere per circa un’ora e mezzo. A cottura quasi ultimata unire 2 cucchiai di farina tostata nel burro. Servire con fette di polenta abbrustolita.

Dolce:
Crostoli friulani

Ingredienti
2 uova, 60 g di burro,
zucchero, latte,
300 g di farina bianca,
1 limone,
olio di semi per friggere, sale, 3 cucchiai di rum.

Preparazione
Mettere in una ciotola le uova e sbatterle con 50 gr. di zucchero: aggiungere la scorza di limone, il liquore e un pizzico di sale. Mescolare e versarvi sopra, sempre mescolando, 50 gr. di latte caldo (non bollente). Disporre sulla spianatoia la farina, fare la fontana, unire al centro il burro liquefatto.